CANICATTÌ. I problemi strutturali dell’istituto professionale “Marconi”, una delle poche scuole, probabilmente in tutta Italia, a non avere a disposizione dei propri locali dove svolgere regolarmente le lezioni potrebbero trovare soluzione grazie ad una nuova idea che è stata lanciata dal dirigente della scuola superiore, Antonella Rizzo Pinna. Utilizzare qualcuno dei numerosi beni confiscati alla criminalità organizzata che si trovano sul territorio comunale e trasformarli, ovviamente a seguito di precisi interventi di carattere strutturale, in locali dove poter allocare gli studenti dell’Ipia, attualmente ospiti del Centro Sociale di contrada Bastianella.
La proposta del dirigente scolastico ha trovato il giusto interlocutore nella figura del direttore dell’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati, l’ex Prefetto di Agrigento Umberto Postiglione, che è stato in visita in città nei giorni scorsi per partecipare ad un convegno organizzato dall’amministrazione comunale. È stato proprio nel corso dell’evento che si è svolto al Teatro Sociale che il dirigente scolastico, prendendo la parola, ha voluto far conoscere a Postiglione l’assurda, per certi versi, situazione degli studenti dell’Ipia.
“La nostra scuola non ha una sede a Canicattì – ha detto Antonella Rizzo Pinna – e gli studenti sono costretti ad affrontare disagi e difficoltà che in parte quest’anno sono stati leniti grazie alla disponibilità del Centro Sociale. È giusto però prendere in considerazione ogni altra possibile soluzione che permetta di risolvere definitivamente il problema e viste le difficoltà incontrate fino ad oggi da parte degli enti che hanno la competenza e la responsabilità sull’istituto quello dell’utilizzo di un bene confiscato alla mafia non rappresentata un rimedio del tutto improponibile”.
Il direttore Postiglione ha ascoltato con grande attenzione l’intervento del dirigente scolastico ed ha assicurato che l’Agenzia farà le dovute verifiche in merito alla possibilità di poter giungere, nel futuro, ad una soluzione come quella prospettata dalla Rizzo Pinna. “La scelta delle finalità alle quali destinare i beni confiscati rappresenta uno dei motivi dei i ritardi con i quali si giunge a chiudere l’iter burocratico dell’assegnazione – ha spiegato Postiglione -. Per essere adibiti a scuola i locali devono possedere dei requisiti ben precisi e sui quali non è possibile concedere alcuna deroga. Da parte nostra assicureremo grande attenzione nei confronti della vicenda dell’Ipia Marconi e verificheremo insieme anche al sindaco Vincenzo Corbo se vi siano le condizioni affinchè qualcuno dei beni gestiti dall’agenzia potrà essere destinato ad ospitare l’istituto superiore”.
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