AGRIGENTO. All’Akragas i complimenti degli avversari, al Foggia i tre punti. La scena si ripete all’Esseneto. Questa volta, però, niente contestazioni dei tifosi che invece hanno applaudito e incoraggiato a fine gara la squadra e il tecnico Nicola Legrottaglie. Il passo in avanti sul piano del gioco e della personalità è stato significativo. Ma la quarta sconfitta consecutiva brucia parecchio e non solo per il modo in cui è arrivata ma anche per la classifica che rischia di complicarsi.
A spronare i giocatori agrigentini prima della gara ci avevano pensato pure i tifosi che hanno esposto un grande striscione sotto la gradinata con cui venivano invitati a tirare fuori gli attributi.
Legrottaglie, dall’inizio, conferma la doppia bocciatura di Di Piazza e Madonia (sostituiti nell’intervallo della gara col Lecce) e fa debuttare dal primo minuto Roghi. Attacco rivoluzionato e squadra subito viva. Nei primi dieci minuti Leonetti riesce a farsi vedere dalle parti di Narciso con due conclusioni abbastanza insidiose. In occasione del secondo tiro reclama pure un fallo di mano. Al 17’ l’occasione che avrebbe potuto cambiare la partita. Roghi colpisce il palo con una girata dai venti metri, la palla attraversa tutta la linea di porta e si allontana sull’esterno. Poco prima era stato Sarno a mettere i brividi a Vono su un calcio di punizione.
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