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Licata, la piazza ribadisce il no alle trivelle in mare

Gli attivisti del sodalizio che si oppone al progetto ”Offshore ibleo” raccolgono nuove adesioni, ma denunciano l’assenza della politica

LICATA. Licata si mobilita per dire no al progetto “Offshore Ibleo” che prevede la realizzazione di pozzi petroliferi e per l’estrazione del gas a poche miglia dal litorale cittadino. Nei giorni scorsi era stato costituito il movimento “No Triv” che aveva sposato la battaglia di Greenpeace contro le trivellazioni. Gli attivisti hanno prima esposto degli striscioni sul ponte Giovanni Paolo II, poi venerdì sera hanno invitato la città a partecipare ad un’assemblea pubblica in piazza Sant’Angelo. Assemblea alla quale hanno preso parte, anche in rappresentanza di alcune associazioni cittadine, una cinquantina di persone. C’è chi è arrivato anche da Palma di Montechiaro per unirsi all’azione di protesta del comitato “No Triv”. D’altro canto la città del Gattopardo, di fatto, insiste sullo stesso tratto di costa licatese. Per un paio d’ore i presenti si sono confrontati, con gli attivisti “No Triv” che all’inizio hanno presentato (a quanti ancora non lo conoscevano) il progetto “Offshore Ibleo”. Poi c’è stato un ampio dibattito ed in tanti (almeno una trentina secondo gli organizzatori) hanno aderito al neonato sodalizio. “Da evidenziare – scrive “No Triv” in un documento diffuso ieri - la crescente adesione dei cittadini e la sola presenza del consigliere Alesci del Pd locale e del presidente del consiglio comunale Platamone. E' chiaro che sarebbe stata opportuna non solo la partecipazione di più concittadini, ma anche e soprattutto della altre forze politiche locali, perché il mare è nostro e sul futuro non devono decidere gli altri per noi”. “Il comitato – aggiungono i “No Triv” - ha ottenuto l'impegno di Platamone, che martedì evidenzierà al commissario straordinario Cartabellotta i rischi connessi all'Offshore Ibleo. Noi gli chiederemo di presentare un ricorso autonomo del Comune di Licata al Tar contro il parere positivo di compatibilità ambientale espresso dal Ministero dell'Ambiente al progetto di off-shore Ibleo”.
Tra i presenti l’associazione “A testa alta” e Vincenzo Marrali, già sindaco della città e primario emerito di Pediatria, che all’incirca trenta anni fa era stato tra i primi a condurre, a Licata, la battaglia contro la centrale a carbone. Federconsumatori, presente all’incontro, ha rilevato che “la nostra associazione – ha scritto Angelo Pisano - è stata tra le prime ad evidenziare le criticità dell'Offshore Ibleo ed i rischi ad esso connessi. Appoggiamo le iniziative del “Comitato NoTriv”.

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