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Furto di energia elettrica, chiuso un bar a Canicattì

CANICATTI'. Un bar all'ingresso di Canicattì è stato chiuso dalle forze dell'ordine dopo un controllo congiunto di carabinieri e tecnici della Sei-Enel che ha consentito di accertare che il misuratore dei consumi era stato manomesso.
Il controllo è stato predisposto dai tecnici dell'ente erogatore il servizio di energia elettrica che periodicamente effettuano una verifica sui consumi storici delle utenze. Controlli che consentono di accertare l'andamento dei consumi nel tempo e di raffrontarli con quelli statistici e con quelli normali relativi all'attività svolta nei locali. Dal raffronto di questi dati emergono delle utenze a potenziale rischio anomalia nei consumi che vengono controllati. In uno di questi controlli è incappato proprio questo bar che si trova in via Vittorio Emanuele. Carabinieri e tecnici dell'Enel al momento del loro ingresso nel bar hanno trovato tutte le attrezzature frigo alimentate nonostante il consumo di energia rilevato è risultato molto al di sotto di quello prevedibile.
La sorpresa maggiore, che ha confermato la truffa e l'alterazione del misuratore, è arrivata quando i tecnici hanno spento l'interruttore del misuratore. La maggioranza delle attrezzature ha continuato a funzionare. I controlli tecnici eseguiti dal personale dell'Enel e la ricognizione dei carabinieri hanno consentito di accertare che non solo parte delle attrezzature erano alimentate da una linea parallela non collegata al contatore ma che il consumo veniva rallentato grazie ad una grossa calamita. Quanto accertato dai tecnici e riscontrato dai carabinieri sembra essere identico ad altri precedenti controlli presso disparate utenze non solo di Canicattì ma dell'intera zona come se esistesse un tecnico unico in grado di consentire questa tipologia di truffe. Truffe del genere sono state accertate presso aziende agricole, attività industriali ed artigianali ed addirittura presso sale giochi. Sequestrati magneti, attrezzature elettriche e disposta anche la chiusura momentanea delle attività nell'attesa di pagare i consumi evasi e di chiarire la propria posizione con le forze dell'ordine che inoltrano in ogni caso un'informativa all'autorità giudiziaria.

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