Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Servizi sociali nel mirino, in corso accertamenti al Comune di Canicattì

CANICATTI'. Diventa sempre maggiore l'attenzione delle forze dell'ordine sul variegato e ramificato settore dei Servizi Sociali in città. A far scattare quelli che al momento sono soltanto degli accertamenti e delle verifiche sono state le ultime questioni sollevate dal consigliere comunale Domenico Licata e che parrebbe abbiano trovato anche alcuni riscontri in diversi esposti anonimi giunti negli ultimi tempi alle forze dell'ordine. Ed è proprio partendo da quanto dichiarato, anche attraverso documenti ufficiali tra i quali per ultima la richiesta d'accesso agli atti relativi alle Borse Lavoro promosse dal comune presentata nei giorni scorsi, dall'ex presidente del Consiglio comunale che gli inquirenti avrebbero avviato un'attenta e scrupolosa attività volta ad accertare la regolarità di tutte le procedure che hanno portato alla definizione delle graduatorie relative agli ultimi progetti di natura assistenziale realizzati dal comune. L'interrogativo sollevato dal capogruppo consiliare di " Canicattì Città Nostra", che ha trovato riscontro nella richiesta di avere copia di una serie di atti relativi alla vicenda, riguarda il possibile inserimento tra i beneficiari dei sussidi relativi proprio al progetto delle Borse Lavoro di parenti di amministratori o consiglieri comunali. Una eventualità questa che è stata confermata nel corso di una delle ultime sedute del Consiglio comunale dallo stesso assessore comunale ai Servizi Sociali, Calogero Capobianco, il quale però in quella occasione aveva parlato di «soggetti comunque in possesso dei requisiti previsti dal bando di selezione». Le forze dell'ordine nei giorni scorsi avrebbero anche loro richiesto al comune, ed ottenuto, di visionare una serie di atti relativi alla questione. Nelle settimane scorse invece erano stati i finanzieri della locale Tenenza a visitare gli uffici comunali dei Servizi Sociali alla ricerca di documenti relativi al servizio di Pronto Soccorso Sociali, un progetto realizzato dal comune nel 2008 e finanziati con fondi della legge 328 per oltre cento mila euro. Anche in quel caso nelle mani dei militari finirono tutti i documenti relativi alle gare d'appalto del servizio e le graduatorie dei soggetti che usufruirono negli anni scorsi di questo intervento di assistenza sociale. Anche in quell'occasione come oggi per questo nuovo filone massimo riserbo viene mantenuto dagli investigatori mentre dal comune arrivano parole che sembrano comunque smorzare i toni della vicenda. «Abbiamo consegnato tutti i documenti richiesti - ha chiarito l'assessore Capobianco - e siamo assolutamente tranquilli e certi di aver agito in passato e adesso nella massima trasparenza e legalità».

Caricamento commenti

Commenta la notizia