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Rifiuti, a Licata nuovo record per gli incendi di cassoni

LICATA. Il rogo dei cassonetti dei rifiuti rappresenta, ormai da qualche anno, una piaga per Licata. Adesso però, secondo la Dedalo Ambiente, si esagera. A lanciare l’allarme è Rosario Miceli, commissario liquidatore dell’autorità territoriale d’ambito che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città, ma anche a Palma di Montechiaro, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, Naro e Camastra.
“Mai come quest’anno – è la presa di posizione di Miceli – abbiamo assistito ad un così elevato numero di incendi di contenitori della spazzatura. Abbiamo fatto due conti e nei primi sei mesi del 2014 sono oltre sessanta i cassonetti che sono stati distrutti dal fuoco. Se non è un record poco ci manca”.
I roghi di cassonetti in città sono iniziati nel 2010 e non si sono più fermati. Qualche tempo fa la Dedalo Ambiente ha stimato in oltre duecentomila euro i danni che i piromani hanno procurato all’Ato Ag3. Basti pensare che ogni volta che un contenitore dei rifiuti brucia, vanno in fumo ben quattrocento euro. Tanto costa, infatti, acquistarne uno nuovo. Finora la Dedalo Ambiente le ha provate tutte, nel tentativo di arginare il fenomeno, ma senza successo. Negli anni scorsi l’autorità territoriale d’ambito aveva addirittura messo una “taglia” sui piromani, invitando i licatesi a segnalare (in cambio di una ricompensa) l’identità degli autori degli incendi. Negli scorsi mesi l’Ato Ag3 ha anche assunto dei vigilantes, nel tentativo di porre un freno ai roghi, ma anche stavolta senza successo. Tanto che l’esperimento è durato poco.
“Non sappiamo più che pesci prendere – aggiunge Rosario Miceli – per trovare una soluzione ad un problema drammatico. Malgrado tutti gli sforzi fatti in questi anni, il fenomeno del fuoco appiccato da piromani ai cassonetti dei rifiuti non conosce soste. Davvero le abbiamo provate tutte, perlomeno per ridurre al minimo i roghi, ma non c’è stato nulla da fare. Ci sono dei criminali che continuano ad appiccare le fiamme ai contenitori della spazzatura, senza curarsi dei danni che ci provocano, ed allo stesso tempo infischiandosene dell’inquinamento che causano bruciando la plastica ed i rifiuti. Certo, perché anche l’aspetto dell’inquinamento dell’aria è tutt’altro che trascurabile”.
Qualche mese fa un uomo venne sorpreso mentre appiccava il fuoco alla spazzatura e denunciato a piede libero, ma gli incendi non si sono fermati comunque. Ovviamente i danni provocati alla Dedalo Ambiente finiscono per incidere anche sul bilancio della stessa società e, di conseguenza, sui cittadini. Acquistare nuovamente dei cassonetti, per sostituire quelli distrutti dalle fiamme, rappresenta un costo elevato per l’Ato Ag3 e considerato che la società opera con le somme che ogni Comune mette a disposizione per usufruire del servizio, senza i roghi dei contenitori si potrebbe ottenere un risparmio notevolissimo.

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