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Mancanza di personale, quasi 2 mila firme a sostegno derll'ospedale di Sciacca

SCIACCA. Si sta per toccare quota duemila firme a sostegno del "Giovanni Paolo II" e, intanto, da ieri, l'Emodinamica è in attività soltanto durante le ore del mattino, dalle 8 alle 14, perché sono rimasti appena due medici. Non è stato possibile, a seguito del pensionamento del direttore, Giovanni Saccone, che lascerà l'ospedale il primo agosto, ma che doveva maturare un periodo di ferie, assegnare incarichi ad altri dirigenti medici. E con due sole unità non è possibile garantire la normale attività per tutta la giornata. In pratica, fatte salve le urgenze durante le ore del mattino, dalle 14 in poi si dovranno trasferire i pazienti ad Agrigento, Trapani o Palermo. La raccolta di firme è stata avviata da due giorni, sottolineano i componenti della commissione consiliare Sanità del Comune ed i volontari che hanno aderito all'iniziativa. L'obiettivo è di ottenere risposte concrete sul piano della copertura degli organici di personale medico, infermieristico e ausiliario al Giovanni Paolo II. È stato costituito anche un comitato, "Per il diritto alla salute". Questa sera non si riunirà il consiglio comunale e la conferenza dei capigruppo ha stabilito che gli inquilini di Sala Falcone-Borsellino si recheranno al Giovanni Paolo II per sostenere la battaglia che è stata avviata. «Ormai - dice Gioacchino Settecasi, componente della commissione Sanità - c'è un ospedale che rischia la paralisi. Basta verificare quanto sta accadendo in alcuni reparti e quali ulteriori conseguenze si potrebbero determinare se non dovessero arrivare subito interventi immediati». Per Antonio Casciaro, altro componente della commissione, «c'è una situazione eccezionale per la quale si attendono risposte eccezionali. Basta con i proclami o le promesse. Qui c'è gente che vuole assicurata l'assistenza medica nelle condizioni migliori». Della commissione, guidata da Salvatore Monteleone, fanno parte anche i consiglieri Cinzia Deliberto e Michele Alba. Il rappresentante provinciale della Cgil per il settore sanità, Caterina Santamaria, durante la prima riunione del comitato "Per il diritto alla salute", ha contestato la recente circolare della Regione «che in modo ambiguo pare che voglia aumentare il personale quando invece nella realtà non cambia nulla e le emergenze dell'ospedale di Sciacca non saranno sicuramente risolte con tale intervento burocratico amministrativo». Per il comitato «bisogna fare forti pressioni sul nuovo manager affinché abbia la capacità di trovare la giusta formula per raggiungere l'obiettivo urgente di dare il personale minimo indispensabile alle unità operative d'urgenza dell'ospedale di Sciacca. Come prima cosa dovrebbe prorogare tutti i contratti in scadenza adempiendo così alle condizioni essenziali per garantire i fattori di sicurezza per i cittadini e i sanitari». E poi il comitato condanna «la politica agrigentocentrica operata negli anni dal management agrigentino». Nel verbale della riunione è stato scritto che il livello della protesta potrà crescere: «Qualcuno pensa che la politica dovrebbe essere ancora più incisiva e determinata e quasi tutti i presenti pensano ad azioni eclatanti che possano attirare l'attenzione dei media e che possano coinvolgere, come è avvenuto per il tribunale, tutta la società civile del nostro territorio e dei paesi che gravitano nel nostro distretto». Per Lilla Piazza, del Tribunale per i diritti del Malato-Cittadinanzattiva, «si ravvisano, qualora non si arrivi ad una soluzione urgente del problema "personale", gli estremi per una esposto denuncia alla procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio».

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