MENFI. Lo Sportello Antiviolenza sbarcherà a Menfi. La struttura, fortemente voluta dalla procura della Repubblica di Sciacca, un terminale rivolto a tutti, con una particolare attenzione per le donne e i minori vittime di violenza, allarga la sua presenza anche nell'area belicina dove si stanno qualificando gli operatori che svolgeranno l'attività in una sede messa a disposizione dal Comune. «L'iniziativa è partita dalla Consulta femminile di Menfi, che già aderiva al nostro progetto - dice Elina Salomone, che coordina gli operatori dello Sportello - e sono stati coinvolti avvocati, psichiatri, psicologi, operatori generici e anche dipendenti comunali. Il nostro obiettivo è di avviare l'attività a Menfi nel prossimo mese di settembre». In tre anni di attività lo Sportello, che ha sede presso il palazzo di giustizia, ha ricevuto circa 250 segnalazioni. A rivolgersi agli operatori sono in gran parte donne che subiscono maltrattamenti tra le mura domestiche. «La situazione è peggiorata in particolare a Sciacca e senza alcuna distinzione di ceto sociale - dice Elina Salomone, - passando anche per le case di professionisti». Dalla segnalazione alla denuncia, però, per molti il percorso è difficile e in tanti desistono. E la sensazione è che quanto sta emergendo sia soltanto la punta dell'iceberg, come ha avuto modo di commentare, nel passato, anche il procuratore della Repubblica, Vincenzo Pantaleo, principale sostenitore dell'iniziativa, che non ha mai mancato di sottolineare la rilevanza del lavoro portato avanti dell'equipe composta da psicologi, sociologi e avvocati. Assieme ai 15 Comuni che partecipano al progetto, alla procura, al tribunale, ai carabinieri, alla polizia, all'ordine degli avvocati e all'associazione «La Fenice» c'è anche l'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Il numero verde per le segnalazioni, 800550300, è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20. Il Comune ha fornito agli operatori un cellulare e le segnalazioni vengono raccolte fino alle 20. «Purtroppo - dice Elina Salomone - dobbiamo fare i conti con l'assoluta mancanza di risorse. I sette operatori dello sportello svolgono l'attività gratuitamente». Non è stato finanziato il progetto, nell'ambito della 328, che era stato presentato ai Comuni del distretto di Sciacca. Si volevano acquistare attrezzature, strumenti utili a portare avanti un lavoro che sta dando buoni risultati. «Il minimo per la sopravvivenza», sottolinea Salomone. Nei prossimi giorni l'equipe dello Sportello Antiviolenza effettuerà un incontro con i giovani in un noto locale pubblico della città ed a giugno allestirà una postazione alla «Chiazza», una tra le zone maggiormente frequentate dai ragazzi, per confrontarsi con loro. «Saremo disposti a parlare con i giovani - dice Elina Salomone - di qualunque problematica loro ritengano opportuno. Un confronto che può riguardare il consumo di alcol, ma anche altro. Partiremo con un sabato sera, ma il riscontro sarà positivo l'iniziativa potrà andare avanti». Con il coinvolgimento dell'Asp dal pronto soccorso degli ospedali arrivano ulteriori informazioni con il medico che deve poter riconoscere il segnale della violenza. «Tra coloro che subiscono violenza - osserva Salomone - molti, infatti, soprattutto in una prima fase, mentono. In genere la violenza domestica, che è quella più giustificata da parte delle vittime, è una violenza occulta che c'è e nel nostro territorio è emersa varie volte».
Sbarca a Menfi lo sportello antiviolenza
Il numero verde per le segnalazioni, 800550300, è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20. Il Comune ha fornito agli operatori un cellulare e le segnalazioni vengono raccolte fino alle 20
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