AGRIGENTO. C’è una nuova opportunità, per ragazzi e ragazze di origine straniera, per acquisire il diritto di cittadinanza e che abbiano tra i requisiti essenziali, quello di risiedere in Italia ininterrottamente dalla nascita. L’iniziativa, già decollata in diverse città italiane, è stata sposata anche dal Comune di Agrigento che fornisce così un passaggio chiave nel percorso verso la piena integrazione di chi è nato nel nostro Paese e il pensiero è ovviamente rivolto alle centinaia di persone che dopo aver percorso i cosiddetti «viaggi della speranza», rimangono in città e sempre più spesso mettono al mondo i loro figli.
Per ottenere la cittadinanza, i ragazzi interessati, dovranno presentare all’Ufficio di Stato Civile, un’ apposita dichiarazione di volontà a diventare italiani e nel caso in cui non si è in grado di dimostrare il possesso di un titolo di soggiorno e dell’iscrizione anagrafica ininterrottamente dalla nascita fino al 18esimo anno d’età a causa di inadempimenti riconducibili ai suoi genitori o agli uffici della Pubblica amministrazione, è tuttavia consentito di dimostrare la residenza legale in Italia con ogni idonea documentazione come certificati medici e scolastici.
Ad oggi la legge italiana non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce in Italia se i genitori non sono a loro volta cittadini italiani, ma stabilisce che con il compimento dei 18 anni, i ragazzi e le ragazze che hanno risieduto legalmente in Italia senza interruzioni dalla nascita diventino cittadini italiani se dichiarano di voler acquisire la cittadinanza entro il 19esimo anno. «Con questa nuova normativa- spiegano gli uffici comunali - però viene introdotta la possibilità di esercitare tale diritto anche dopo il 19° anno di età nel caso in cui l’interessato non abbia ricevuto in tempo utile e cioè entro i sei mesi precedenti il compimento del 18° anno d’età, la comunicazione da parte dell’Ufficiale di Stato Civile del proprio Comune di residenza, per la richiesta dichiarazione di volontà a diventare cittadini italiani».
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