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"Maltrattamenti e violenza sessuale su due donne": arrestato un ventottenne a Porto Empedocle

PORTO EMPEDOCLE. Avrebbe maltrattato, picchiato e, in un caso, violentato le sue conviventi. Ieri, gli è stata notificata l'ordinanza di misura cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta del sostituto procuratore, titolare del fascicolo di inchiesta, Santo Fornasier. Si tratta di Fabio Gambino, agrigentino, di 28 anni. Ad occuparsi dell'intensa, quanto delicata, attività investigativa sono stati i poliziotti del commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle, coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli. Gli agenti del "Frontiera" lo cercavano dallo scorso 3 marzo, da quando il Gip aveva firmato la misura. Ieri, Gambino - accompagnato dal suo legale di fiducia Giacomo La Russa - si è presentato spontaneamente in Questura per farsi notificare un'ordinanza di carcerazione per scontare un residuo di pena di due mesi per una vecchia storia di stupefacenti. Nello stesso contesto, gli è stata notificata - secondo quanto ieri è stato reso noto dalla Questura - l'ordinanza del gip per le ipotesi di reato di "maltrattamenti in famiglia (reato contestato due volte), violenza sessuale, lesioni personali aggravate (reato contestato tre volte), danneggiamento e furto aggravato, con recidiva specifica reiterata infraquinquennale", "commessi ai danni di due giovani donne con le quali aveva intrattenuto prolungati rapporti di convivenza". Le indagini dei poliziotti del "Frontiera" hanno, dunque, - secondo l'accusa - permesso di ricostruire vicende vissute prima con una compagna, dal 2006 al 2011, e poi con un'altra convivente, dal 2011 al 2013.
"L'attività investigativa - scrive la Questura di Agrigento - ha permesso di riscontrare comportamenti vessatori ed abituali quanto all'intensità, gravità e persistenza, commessi dal Gambino ai danni delle due donne alle quali ha riservato maltrattamenti con atti di violenza fisica e verbale quasi giornalieri, nonché improperi e minacce tali da rendere la convivenza impossibile". A fare scattare l'inchiesta della polizia di Stato di Porto Empedocle sarebbe stata la denuncia di violenza sessuale da parte dell'ultima compagna. A Gambino viene contestato anche il danneggiamento e il furto aggravato perché, stando alle ricostruzioni degli agenti, quando la convivente avrebbe minacciato di chiamare la polizia, il ventottenne avrebbe prima mandato in frantumi il telefono cellulare della donna e poi le avrebbe portato via la Sim card. Nonostante le esitazioni da parte delle giovani ed innamorate vittime, i poliziotti sono riusciti a cristallizzare le accuse. Gambino, a seguito del provvedimento di carcerazione notificato dalla Squadra Mobile, è stato portato al carcere Petrusa per scontare la pena. La misura cautelare dei domiciliari - spiegano sempre dalla Questura - rimarrà sospesa in attesa della scarcerazione di Gambino per fine pena.

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