AGRIGENTO. In cinque Comuni su sette la raccolta dei rifiuti ieri si è fermata, e c’è il rischio che non riparta nemmeno oggi. A Palma di Montechiaro, Ravanusa, Naro, Camastra e Campobello di Licata gli operatori ecologici hanno incrociato le braccia, aderendo allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi di dicembre e gennaio. A Licata e Canicattì, in considerazione del fatto che i commissari della Dedalo Ambiente hanno liquidato (negli ultimi giorni) il saldo di dicembre ed annunciato il pagamento di gennaio, i netturbini hanno preferito lavorare e la raccolta della spazzatura è andata avanti regolarmente. Pare verosimile che in questi due centri anche oggi il servizio sia garantito come al solito, mentre per gli altri cinque Comuni dell’ambito territoriale ottimale la decisione verrà resa nota soltanto stamani.
Ieri mattina i commissari che guidano l’Ato Ag3 , Michelangelo Landro ed Antonino Lo Brutto, hanno indirizzato alle organizzazioni sindacali una nota (poi diffusa anche alla stampa) per annunciare che lunedì prossimo sarà pagato al personale lo stipendio del mese di gennaio. Sulla scorta di questa assicurazione, resa possibile dal fatto che alcuni Comuni sono pronti a versare alla Dedalo Ambiente le rispettive quote arretrate, garantendo alla società d’ambito la liquidità necessaria per mantenere gli impegni con i lavoratori, i sindacati hanno tenuto ieri sera delle assemblee in ogni cantiere per esaminare la nuova situazione.
“Lo sciopero era stato confermato – ha annunciato ieri Alfonso Buscemi, segretario generale della Cgil funzione pubblica di Agrigento – in considerazione del fatto che da parte dell’autorità territoriale d’ambito non era stata indicata la data in cui sarebbe stato pagato lo stipendio dello scorso mese. Oggi (ieri ndr) abbiamo ricevuto dai commissari della Dedalo Ambiente la comunicazione del 23 gennaio come data per il pagamento, perciò proporremo agli operatori ecologici riuniti in assemblea di tornare al lavoro già a partire da domani (oggi ndr). A decidere saranno le assemblee di ogni cantiere”.
Considerato che le riunioni sono finite nella tarda serata di ieri, soltanto stamani si saprà se i netturbini torneranno al lavoro o se, al contrario, anche oggi incroceranno le braccia. Si conoscerà la decisione degli operatori ecologici anche riguardo alle nove giornate di astensione dal lavoro straordinario che dovrebbero iniziare domani. Intanto ieri, guidati da Vincenzo Iacono della Cgil funzione pubblica, alcune decine di lavoratori hanno inscenato un sit in davanti alla sede della Dedalo Ambiente, presso il polo tecnologico della zona industriale di Ravanusa. La protesta è stata pacifica e si è conclusa nella tarda mattinata.
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