PUNTA BIANCA. Approda in commissione Ambiente, al Senato, la vicenda riguardante il poligono di tiro Drasy, a Punta Bianca, dove si svolgono, da ben 57 anni, le esercitazioni militari svolte da quarto reggimento guastatori e lancieri d'asta. Secondo l'associazione Mareamico, che sta svolgendo una battaglia a difesa dell'ambiente e contro il disturbo alla quiete pubblica, le esercitazioni hanno determinato, il 9 gennaio scorso, l'ennesimo crollo di un costone. L'associazione si batte affinchè quella zona diventi una riserva naturale. E c’è di più, per l’associazione anche il mare verrebbe inquinato da queste esercitazioni visto che "riceve settimanalmente quintali di piombo". La commissione Ambiente del Senato, presieduta dal parlamentare saccense Giuseppe Marinello, mercoledì sentirà in audizione Mareamico e le altre associazioni ambientaliste e poi valuterà se convocare l’assessore regionale all’Ambiente ed i responsabili del Demanio militare. “Bisogna fare compenetrare due esigenze – dice il senatore Marinello - e cioè la tutela ambientale dell’area Drasy e l’individuazione in Sicilia di un’area sostitutiva. Quest’ultimo è competenza della Regione. L’esercito ed il ministero della difesa sono disponibili. L’assessore regionale Mariella Lo Bello si era fatta carico di trovare una soluzione a questo proposito. Con quest’audizione di mercoledì apriremo un fascicolo – aggiunge il senatore Marinello - e faremo diventare questa una vicenda nazionale e dunque si eserciterà una maggiore pressione sugli uffici della Regione Siciliana”. Legambiente Agrigento, tramite il geologo Marco Interlandi, ha dichiarato: “E’ auspicabile che sia al più presto trovata una soluzione condivisa che consenta di spostare il poligono militare in un altro sito, ritenendo incompatibili le attività di esercitazione militare con la conservazione e la fruizione naturalistica e archeologica della fascia costiera compresa tra Punta Bianca ed il Castello di Palma di Montechiaro. In tal senso va ricordata la disponibilità espressa dall’ Esercito di spostare le esercitazioni in altre aree idonee non appena saranno reperite. L’argomento sarà ulteriormente approfondito innanzi al Consiglio regionale protezione patrimonio naturale, nel corso dell’audizione richiesta congiuntamente da Legambiente, Marevivo e Mareamico che avrà luogo mercoledì 22 gennaio”. Grande fermento, dunque, su questa vicenda con un doppio livello di attenzione sia regionale che nazionale in attesa che venga trovata una soluzione definitiva.
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