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Centro storico, il Comune interviene: anche i privati facciano il loro dovere

Il settore Sanità, avvierà a giorni la bonifica dall’eternit e dai rifiuti speciali di diverse aree non ancora ripulite

AGRIGENTO. Per sistemare il centro storico di Agrigento, eliminare tutte le criticità e fare una prevenzione che impedisca un altro «Palazzo lo Jacono», ci vorrebbe un bilancio extra destinato solo a questo e un pool di professionisti che ci lavori giorno e notte. Agrigento non ha nessuna di queste due possibilità e ci si deve in qualche modo «accontentare» di una disponibilità economica insufficiente e di personale altrettanto insufficiente.
E così, mentre le associazioni e i privati cittadini continuano a realizzare dossier fotografici da fare impallidire qualsiasi Beirut post bellica, il Comune prova a metterci una pezza.
Il settore Sanità del Comune, ad esempio, ha visionato la documentazione fotografica realizzata nei giorni scorsi da «Agrigento Punto e a capo» su alcune delle criticità del centro storico cittadino e spiega di avere avviato, già da qualche settimana, nel rispetto della normativa vigente, «la predisposizione del piano di lavoro necessario e propedeutico per il prelievo e lo smaltimento dei materiali contenti fibre di amianto ubicti su suolo comunale». «L'intervento di rimozione - chiarisce l’ing. Salvatore Tedesco - sarà effettuato entro breve termine. Per quanto riguarda le proprietà private ed i paventati probabili pericoli di distacco di intonaci e/o pericoli di crollo non sono di competenza di questo Servizio sanità. Purtroppo sono in molti a sporcare e pochi a pulire. Dal mese di ottobre 2012 ad oggi sono stati prelevati dal suolo comunale rifiuti contenti fibre di amianto, abbandonati dai concittadini, per circa 42 mila chilogrammi».
E sempre sul fronte centro storico, i residenti di via Saponara aspettano ancora da quasi un anno, che vengano ultimate le operazioni di messa in sicurezza di un palazzo pericolante che ha avuto come conseguenza, lo sgombero di diverse famiglie. Qualche problema anche in alcune zone fin’ora più tranquille. Si sta allargando ad esempio, la buca nella piazzetta San Franscesco di Paola in via Garibaldi, proprio davanti l’ingresso della chiesa. Tutte le volte che piove, la buca diventa una pozzanghera che crea disagi ai passanti e agli automobilisti che posteggiano in zona e che causa infiltrazioni d’acqua in un’area a due passi dalla frana del 69 e che andrebbe monitorata attentamente, o in alternativa, sistemata con un po di bitume. Non foss’altro per evitare che le vecchiette che vanno in chiusa continuino a caderci dentro. 

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