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Canicattì, testa d’agnello con un chiodo in bocca Intimidito vice presidente di una Coop

CANICATTI'. Una inquietante intimidazione è stata rivolta nei confronti del vice presidente della cooperativa "I frutti della Valle dei Templi", Salvatore Licari, destinatario ieri mattina di un messaggio minatorio dai chiari contorni mafiosi. Una testa mozzata di un agnello con un chiodo conficcato in bocca è stata rinvenuta nei pressi dello studio di consulenza di Licari, in viale Giudice Antonino Saetta. A fare la macabra scoperta è stato uno dei collaboratori del vice presidente della cooperativa, al momento dell'apertura degli uffici. È stato lo stesso uomo a lanciare l'allarme avvertendo i poliziotti del commissariato. Una volta giunti sul posto, i poliziotti, diretti dal vice questore aggiunto Valerio Saitta, hanno trovato la testa mozzata ancora appesa sulla targhetta dello studio di consulenza di Licari. Il tutto è stato posto sotto sequestro ed immediatamente sono state avviate le indagini. L'intimidazione è stata messa in atto nel corso della notte tra lunedi e martedi ed a quanto sembra nessuno è riuscito a fornire indicazioni utili. Lo stesso Salvatore Licari, che è stato nelle ore successive sentito in Commissariato dai poliziotti, ha detto agli inquirenti di non aver ricevuto mai in passato richieste estorsive o altre minacce tali da giustificare il barbaro gesto intimidatorio subito. Però è proprio partendo dalle dichiarazioni fornite da Licari che i poliziotti, grazie anche ad ulteriori specifici e dettagliati accertamenti, sono riusciti ad imboccare una pista investigativa ben precisa sulla quale in queste ore si stanno effettuando tutte le opportune verifiche. L'intimidazione sarebbe da collegare all'attività professionale di Licari ed in particolare al ruolo svolto dalla Cooperativa "I frutti della Valle dei Templi". La Cooperativa,nata nel 2010, riunisce 74 aziende produttrici di Canicattì, Naro, Ravanusa, Palma di Montechiaro ed altri comuni anche della provincia di Caltanissetta, impegnate nel settore agroalimentare.Diffusasi la notizia dell' intimidazione, numerose sono state le manifestazioni di solidarietà giunte nei confronti di Salvatore Licari. A cominciare da quella di Lega Coop Sicilia e Lega Coop Agrigento per le quali quello subito da Licari è «un fatto grave e preoccupante che richiede una reazione decisa di tutte le forze sane, sociali ed economiche». Pieno sostengno a Licari ed alla Cooperativa è stato espresso dal presidente della Camera di Commercio di Agrigento, Vittorio Messina, e dal commissario dell'Ircaac Antonio Carullo per i quali l'azione messa in campo da tutti i soci della Cooperativa dovrà proseguire senza alcun tipo di condizionamento. Solidarietà è giunta anche dalla Cgil di Agrigento e dalla Camera del Lavoro di Canicatti ed infine una nota è stata prodotta anche dai deputati nazionali del Partito Democratico, Angelo Capodicasa, Maria Iacono ed Angelo Lauricella, che auspicano un immediata risposta delle Forze dell'Ordine a tutela del libero esercizio delle attività produttive e commerciali di tutti i soci della Cooperativa.

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