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San Leone, nuove fogne a mare Girgenti Acque avvisa la Procura

Lo sversamento si è verificato domenica scorsa a piazzale Aster. Ieri tecnici al lavoro in via dei Giardini

AGRIGENTO. È finito sul tavolo della Procura della repubblica di Agrigento, lo sversamento delle acque nere da un pozzetto delle acque bianche, verificatosi domenica scorsa a San Leone. A segnalare l’episodio alla magistratura, che già su Girgenti Acque, ha aperto due inchieste, è la stessa società che ribadisce «che tra le due reti esistono dei collegamenti e proprio l’esistenza di quest’ultimi, testimonia come gli scarichi delle acque piovane che si accumulano sui tetti, nelle verande e nelle strade siano allacciati alla rete che invece dovrebbe riceve solo esclusivamente gli scarichi dei bagni e delle cucine o viceversa, come gli allacci che sarebbero dovuti essere fatti sulla rete fognante, siano stati realizzati a carico dei canali di smaltimento delle acque piovane, perché il collegamento tra le due reti non è mai a senso unico». E la società ieri mattina ha inviato i propri tecnici in viale dei Giardini, all’altezza via delle Agavi, dove insiste un pozzetto delle acque bianche ritenuto probabilmente causa dello sversamento delle acque nere dal pozzetto delle acque bianche, verificatosi ieri in piazzale Aster. «Il sindaco Zambuto passa la palla ai cittadini - scrive la società in una nota - chiedendo espressamente se sono soddisfatti del servizio reso da quest’Azienda e, com’era logico che facesse, anche dei costi che pagano per questo servizio. A tal proposito ricordiamo che i pennelli esistono da circa trent’anni mentre la Girgenti Acque solo dal marzo 2008 e gli impianti di depurazione erano quelli che ci sono stati consegnati cinque anni addietro, con la gestione del Comune il servizio di distribuzione era erogato in media ogni 15 giorni, gli allacci abusivi alla rete idrica dilagavano, le perdite erano innumerevoli e, ciò nonostante, la tariffa comunale era la più alta d’Italia». Girgenti acque si riferisce all’annuncio del sindaco che prevede, nei prossimi giorni, una raccolta delle opinioni dei cittadini nel centro storico e nei quartieri sulla qualità del servizio idrico attuale e la convocazione di incontri con le varie associazioni e un’indagine on line. «Il servizio idrico - ribadisce Zambuto - essenziale per la vita delle famiglie, deve tornare pubblico e l’Ato idrico, che in questi anni non ha provveduto a contestare tutte le violazioni contrattuali del gestore privato, con la venuta del Commissario deve fare il suo dovere senza indugio e nel solo interesse pubblico. Il servizio idrico-fognario deve migliorare, le bollette debbono diminuire, il mare di San Leone deve tornare ad essere pulito e balneabile come era una volta».

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