Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Inchiesta sui centri commerciali La procura chiede 14 assoluzioni

Al centro del processo anche le procedure amministrative che hanno portato al rilascio di alcune autorizzazioni

AGRIGENTO. Non ci fu nessuna pressione illegittima per bloccare il progetto concorrente, né sono stati commessi reati nel rilascio delle autorizzazioni. Dopo quattro anni di dibattimento il pm Santo Fornasier chiede l'assoluzione di tredici dei quattordici imputati del processo sulle presunte irregolarità che sarebbero state commesse nell'ambito dei progetti dei due grandi centri commerciali previsti al Villaggio Mosè e a Villaseta.
Formule diverse ma conclusioni identiche per la quasi totalità delle vicende, risalenti a oltre un decennio fa, che sono state scandagliate in un processo interminabile. L'unico capo di imputazione che secondo il pm non sarebbe prescritto è quello relativo alla presunta falsificazione di una perizia giurata, redatta dal tecnico Melchiorre Piraneo, che sarebbe stata alterata per fare in modo che un terreno risultasse compatibile con il progetto "Moses" dell'imprenditore Carmelo Condorelli. Per questo capo di accusa è stato chiesto, per entrambi, il non doversi procedere per prescrizione.
Assoluzione perché il fatto non sussiste, invece, per una delle principali imputazioni, vale a dire l'estorsione contestata all'imprenditore Gaetano Scifo che avrebbe chiesto due milioni di euro al referente del progetto concorrente Giuseppe Burgio (il primo voleva realizzare il centro a Villaseta, l'altro al Villaggio Mosè) in cambio di una "tregua". In sostanza Scifo (che è difeso dall'avvocato Giuseppe Scozzari) avrebbe accettato di smettere di fargli la "guerra", fermando le pressioni indebite al Comune per bloccare il progetto di Burgio, in cambio di soldi. Per il pm la tesi non ha trovato alcun riscontro.
Proposta l'assoluzione anche per l'ex sindaco Aldo Piazza (il suo difensore, l'avvocato Antonino Gaziano, potrebbe concludere oggi) e per gli altri imputati. Nella lista Calogero Noto Campanella, Pasquale Vinciguerra, Giuseppe Principato, Salvatore Pennisi, Francesco Vitellaro; tutti tecnici o funzionari comunali, l'ex comandante della Polizia municipale, Vincenzo Nucera, il dipendente comunale Piero Vinti; e gli imprenditori Calogero Saeva, Gianni Marianelli e Aniello Setola.
 Al centro del processo anche le procedure amministrative che hanno portato al rilascio di alcune autorizzazioni dei centri. Alcune, secondo Fornasier, sono state concesse "in violazione di molte leggi". Ma non ci sarebbe il dolo e, quindi, gli imputati essendo in buona fede andrebbero assolti dalle accuse di abuso di ufficio.
 Oggi concluderà l'avvocato Giuseppe Arnone, difensore di Burgio in qualità di parte civile che ieri ha diffuso una nota di fuoco contestando l'operato del pm. Subito dopo inizieranno le arringhe dei difensori degli imputati (nel collegio, fra gli altri, anche gli avvocati Daniela Posante, Nicola Grillo, Rosa Salvago, Maria Calcara ed Enrico Quattrocchi) che termineranno domani. Poi il collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti emetterà la sentenza. 

Caricamento commenti

Commenta la notizia