SCIACCA. Il giudice del lavoro presso il tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha accolto il ricorso del dipendente di un'azienda che produce laterizi contro il proprio licenziamento per "giusta casa", e ha condannato la ditta a reintegrarlo rimborsandogli un anno di mensilità non percepite.
L'azienda avrebbe scoperto, attraverso pedinamenti affidati a un'agenzia di investigazioni private, che A.F., 39 anni, prestava la propria opera al servizio di un'altra impresa presso un cantiere edile. Il giudice, però, ha dato torto alla ditta di laterizi, visto che nel periodo in cui lavorava altrove il dipendente si trovava in cassa integrazione. L'ordinanza di reintegro del tribunale stabilisce che "non può configurarsi giusta causa perché la prestazione di altra attività remunerata durante il periodo di cassa integrazione non é idonea a ledere il vincolo fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro".
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