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Sciacca, donatori di sangue in crescita. L’Avis: «Poco sensibili i più giovani»

Raccolta domenicale al «Giovanni Paolo II» dove nel 2012 sono state raccolte 3.800 sacche per tre ospedali

SCIACCA. Le donazione di sangue sono in notevole crescita all’Avis di Sciacca. Si è passati dalle 3.240 del 2010 alle 3.700 del 2011 fino alle 3.800 dello scorso anno. La campagna di sensibilizzazione messa in atto sta dando ottimi risultati anche se i giovani risultano ancora poco sensibili. «La fascia di età compresa fra i 40 ed i 60 anni - dice Betrice Virgilio, dirigente Avis - rappresenta ancora circa l’80 per cento dei nostri 1.743 donatori». Per cercare di invertire questo trand gli operatori Avis stanno intensificando le campagne di sensibilizzazione nelle scuole. Il sangue raccolto a Sciacca viene destinato alla locale struttura ospedaliera, ma anche al «Fratelli Parlapiano» di Ribera, alla clinica «Attardi» di Santo Stefano di Quisquina e all’ospedale di Cefalù. «La gran parte delle sacche - afferma Ignazio Catania, medico Avis - vengono impiegate all’ospedale di Sciacca, sia per l’attività dei reparti che per le esigenze del centro talassemici. Ci sono un centinaio di talassemici che, ogni due settimane, ricevono due unità di sangue». L’attività dell’Avis copre il fabbisogno delle strutture ospedaliere, ma Catania sottolinea la necessità che le donazioni aumentino. «Ci sono delle zone della Sicilia, nel palermitano e nel catanese - afferma il medico - dove non c’è ancora l’autosufficienza. E noi in qualche occasione interveniamo». Beatrice Virgilio si occupa dell’attività di sensibilizzazione nelle scuole. «Purtroppo i giovani rispondono meno rispetto alla gente adulta - afferma - e mi auguro che questa tendenza venga invertita. Spero che decidano di fare quest’esperienza, gratificante, di sapere che con poco si possono salvare vite umane». L’Avis ha attivato una collaborazione anche con aziende del settore agroalimentare e in occasione dell’attività svolta ieri mattina ha dato in omaggio ai donatori marmellate di agrumi da coltivazioni biologiche. «Il progetto che abbiamo denominato «La salute vien mangiando» - dice il presidente dell’Avis - ha un doppio scopo, omaggiare i nostri donatori con delle conserve biologiche e poi educarli verso il consumo di questi prodotti sani». Al centro Avis di Sciacca confluiscono anche le donazioni effettuate in alcuni Comuni della zona e in particolare a Ribera, Menfi, Santa Margherita, Sambuca, Siculiana, Caltabellotta, San Biagio Platani, Santo Stefano, Bivona e Alessandria della Rocca. «Sommate a quelle di Sciacca - dice Ignazio Catania - nel 2012 sono state 7.800 che è un buon risultato».

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