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Allarme per i cani randagi a Canicattì Emergenza nelle vie Amendola e Rampi

Una dozzina di animali di grossa taglia erano nei pressi della villetta dove c’erano anche alcuni bambini

CANICATTI’. È di nuovo allarme randagi in città a poche ore di distanza dall'aggressione di un pitbull ai danni di un impiegato di banca in pensione che stava portando a passeggio il suo cane. Una nuova segnalazione con richiesta di intervento è giunta ieri mattina dagli abitanti della zona tra via Amendola e via Alfredino Rampi, a pochi metri da via Pirandello dove hanno sede anche numerosi edifici scolastici e locali pubblici.
Sono stati gli abitanti di un complesso di palazzine cooperative, dove risiedono diversi impiegati comunali e politici locali, a richiedere l'intervento della polizia comunale. Sul posto è giunto per primo, perché in zona, l'ispettore Stefano Giunta, che risiede nello stesso stabile, che si è trovato davanti a una dozzina di cani quasi tutti di grossa taglia. Nei pressi degli animali, che avevano eletto la villetta della cooperativa a proprio ritrovo, c'erano anche alcuni bambini che giocavano con le proprie bici ed alcune persone che dovevano uscire dagli stabili ma hanno preferito farlo solo in un secondo momento. L'ispettore Giunta ha subito informato il comando e l'assessore all'Ambiente Vincenzo Guarneri che da sempre si è occupato del problema senza tuttavia poterlo risolvere.
«Abbiamo purtroppo le mani legate -dice Guarneri- visto che le uniche cose che possiamo fare è catturarli, farli sterilizzare e poi liberarli o affidarli ad un canile».
Interventi che però negli anni non hanno mai né risolto né attenuato il problema. Nonostante le periodiche segnalazioni di aggressioni a persone ed altri animali. In città infatti la popolazione di cani randagi è sempre molto alta e si segnalano autentici branchi che in gruppo diventano più pericolosi.
«Abbiamo la convenzione con due canili ed una ditta di accalappiacani -continua Guarneri- ma non riusciamo a venire a capo del problema. Ogni anno spendiamo circa centomila euro ma il problema persiste».
Ieri mattina alla vista dei cani anche altri cittadini hanno protestato verso l'incolpevole vigile urbano e lo stesso assessore Guarneri chiedendogli perché altrove animali randagi non se ne vedono ed invece Canicattì né sembra pieno. Un interrogativo che si perpetua periodicamente con l'augurio di tutti che si trovi una soluzione prima che sia troppo tardi.

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