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Le bollette idriche del 2007 e 2008, presentato un esposto in procura

Mancherebbe la prova certa delle letture dal momento che deriverebbero solo da un calcolo presunto

AGRIGENTO. Bollette idriche – quelle del 2007/2008 – illegittime. Irregolari, in quanto mancherebbe “la prova certa delle letture, indispensabili per la fatturazione”. La Federconsumatori di Agrigento, col presidente Ilenia Capodici e il vice Floriana Bruccoleri, il tributarista Marianna Sansone ed il movimento difesa del cittadino, col presidente Giuseppe Spadaro, hanno formalizzato un esposto alla Procura della Repubblica. “L’illegittimità delle bollette di maggior consumo idrico anno 2007/2008 inviate dal Comune di Agrigento ai residenti – scrivono in una nota stampa – deriva dal fatto che manca la prova certa delle letture su cui si basa la fatturazione delle bollette idriche. Manca la prova certa delle letture dal momento che derivano da un calcolo presunto che provoca un ingiusto profitto per l’ente, con conseguente addebito a carico delle famiglie. Tali importi in bolletta – spiegano - sono il risultato della differenza tra una lettura certa fatta da Girgenti Acque nel 2009 (società che ha assunto la gestione del servizio idrico integrato nel 2008 sostituendosi alla gestione comunale) ed una lettura incerta del consumo medio giornaliero di acqua presunto, calcolato in un periodo successivo a quello di riferimento. Tali dati, utilizzati oggi dal Comune di Agrigento, risultano essere abnormi – continua l’esposto formalizzato in Procura a tutela dei consumatori - rispetto alla capacità di consumo reale che avevano gli utenti nel 2007/2008. Infatti, è noto a tutti che in quegli anni la tempistica dei turni di erogazione dell’acqua era fortemente ridotta e i cittadini erano costretti molte volte ad acquistare l’acquea da privati con le autobotti”. Un campanello d’allarme. “Ci si chiede – scrivono - com’è possibile che taluni addebiti alle utenze di maggior consumo idrico, per l’anno 2007/2008, superino perfino i due metri cubi al giorno”. La Federconsumatori di Agrigento, l’avvocato Sansone ed il movimento difesa del cittadino, ritengono che sia giusto pagare quanto consumato, determinato con sistemi oggettivamente trasparenti ed inequivocabili. “A sostegno della nostra tesi, il consiglio comunale, nella seduta del 14 febbraio scorso ha approvato all’unanimità la richiesta di sospensiva delle fatture”.

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