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Il Comune contesta le tariffe idriche: «Gli aumenti penalizzano i cittadini»

Il sindaco Graci ha scritto al presidente Crocetta chiedendo la revoca del piano di Girgenti Acque

LICATA. “Il nuovo piano tariffario di Girgenti Acque, ed il regolamento di utenza, penalizzano fortemente i cittadini”.
A sostenerlo è il sindaco Angelo Graci che si appella persino al presidente della Regione, Rosario Crocetta, chiedendogli un intervento urgente.
“A seguito del malcontento manifestato dai cittadini – utenti, e di analoghe iniziative intraprese da altri enti pubblici, l’amministrazione comunale di Licata, presieduta dal sindaco Angelo Graci, ha elevato un grido di protesta – scrive il Comune in una nota diffusa ieri - nei confronti del gestore unico del servizio idrico integrato, Girgenti Acque spa”.
Ma cosa contesta il Comune a Girgenti Acque spa e, di conseguenza, alla Regione Siciliana che aveva approvato il piano tariffario quando era ancora in carica il governatore Raffaele Lombardo?
“Come è noto – spiega Palazzo dell’Aquila - il nuovo piano tariffario prevede il pagamento di un canone annuale differenziato tra utenze del centro abitato e delle zone extraurbane; l’annullamento della quota di franchigia, che era fissata in 80 metri cubi per l’abitato e 40 metri cubi per l’extraurbano, previsto nel canone fisso annuo. Inoltre, mentre prima l’utente era responsabile dei danni registrati all’impianto di adduzione dal contatore all’interno dell’abitazione, adesso dovrà farsi carico anche dei danni subiti nel tratto di adduzione dalla condotta principale, posta sul suolo pubblico al contatore, con obbligo di effettuare l’intervento tramite i tecnici di Girgenti Acque Spa, e secondo le tariffe dalla stessa società prestabilite”.
L’esecutivo in carica chiede la revisione del piano.
“L’amministrazione comunale, tramite il sindaco e l’assessore alle Risorse Idriche Gioacchino Mangiaracina, ha deciso – conferma l’ente - di chiedere l’intervento dell’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinchè provveda a revocare la delibera commissariale in questione, con urgenza ed effetto immediato, in attesa che, come già annunciato più volte dallo stesso governatore, il servizio idrico torni ad essere pubblico, così come, peraltro, già espresso, a stragrande maggioranza dai cittadini, attraverso un apposito referendum popolare”. Pare scontato che i tempi, ammesso che Crocetta decida di accogliere le istanze del Comune, per modificare il regolamento non possono essere brevi. Nel frattempo, però, i cittadini dovranno adeguarsi alle nuove tariffe.

 

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