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Il vento sradica copertura delle serre: danni ingenti per i produttori a Licata

Il maltempo dei giorni scorsi rischia di mettere in ginocchio il comparto locale, oggi primi sopralluoghi

LICATA. Ciò che si temeva, purtroppo, si è puntualmente verificato. Il vento che tra martedì e mercoledì in città ha soffiato a velocità di record ha ridotto in pezzi molte delle coperture delle serre della Piana, zona a coltivazione intensiva che si trova a pochi chilometri dall’abitato. Adesso il rischio serio che corrono i produttori agricoli locali è quello di dire addio alle cosiddette “primizie”, i prodotti dell’agricoltura che grazie alle colture protette maturano prima degli altri e finiscono sui banconi dei mercati del nord Italia quando il prezzo è ancora elevato. Di fatto le “primizie” hanno mantenuto il comparto ortofrutticolo cittadino negli ultimi venti anni, facendo sopravvivere l’agricoltura malgrado le gravissime crisi che il settore ha attraversato. Comparto, quello agricolo, che in città da lavoro a ben 5.000 persone e, di conseguenza, continua a costituire il pilastro principale dell’economia cittadina. La conta dei danni non è stata ancora fatta, ma si teme che siano ingenti. Martedì e mercoledì, infatti, oltre al vento in città è caduta parecchia pioggia e ciò ha reso impossibili, ieri, i sopralluoghi da parte dei tecnici della condotta agraria e della locale sezione operativa dell’assessorato regionale all’Agricoltura e Foreste. Già oggi, con molta probabilità, sarà possibile raggiungere i fondi della Piana per avere contezza dei danni. Di sicuro c’è che le folate di vento di martedì e mercoledì hanno letteralmente strappato parte dei teloni che coprivano le serre ed il tunnel. In questo momento all’interno sono coltivati soprattutto ortaggi. L’unica nota positiva è rappresentata dal fatto che la temperatura in questi giorni è stata mite, perciò al danno non si è aggiunta la beffa. I produttori agricoli sperano che, in assenza di freddo intenso, malgrado la copertura sia “volata via” le serre abbiano comunque continuato a “proteggere” gli ortaggi che ospitano.

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