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Rifiuti, indetto lo sciopero selvaggio: per due giorni sospesa la raccolta

Disagi nei 18 Comuni dell’Ato Gesa Ag2, i netturbini non percepiscono lo stipendio dal mese di ottobre

AGRIGENTO. Un giorno e mezzo di sciopero selvaggio. Tanto è durata l'astensione arbitraria dal servizio degli operatori ecologici che si occupano della raccolta dei rifiuti ad Agrigento e negli altri 18 Comuni dell'Ato Gesa Ag2. I netturbini reclamavano il pagamento degli stipendi a partire dallo scorso mese di ottobre. Incassata invece la tredicesima mensilità. Cinque mesi di ritardo sui pagamenti che li avevano portati all'esasperazione: molti di loro, infatti, non hanno neanche più i soldi per recarsi al lavoro, oltre che per dare da mangiare alle proprie famiglie. Una situazione esplosiva. L'alba di quella che sembrava essere una nuova emergenza igienico-sanitaria. Un'emergenza che, però, - grazie alla mobilitazione del commissario liquidatore della società d'ambito Teresa Restivo, delle stesse imprese che si occupano della raccolta e dei Comuni che già avevano cominciato ad effettuare i mandati di pagamento - è rientrata già nella tarda mattinata di ieri. A partire dalle 13, infatti, quasi a "macchia di leopardo", i netturbini sono tornati al lavoro.
«Hanno già ripreso a lavorare ad Agrigento, Porto Empedocle , Realmonte, Castrofilippo e Montallegro - spiegava ieri pomeriggio l'amministratore delegato dell'Iseda Giancarlo Alongi -. Domani (oggi ndr.) riprenderanno anche nell'altro, grosso, Comune di Favara. A Lampedusa, invece, non si erano mai fermati. Alcuni Comuni, come Agrigento, Porto Empedocle, Grotte, Raffadali - aggiungeva Alongi - hanno già fatto i mandati di pagamento. Mandati che sono stati trasmessi alle tesorerie. E' soltanto, dunque, una questione di valuta fra domani (oggi ndr.) o dopodomani (domani ndr.). Attendiamo che gli altri Comuni facciano lo stesso». A salvare la situazione, che rischia di precipitare ancora una volta, sarà comunque il piano di rientro finanziario che dovrebbe consentire di cancellare tutti gli arretrati. Il piano di rientro finanziario è al momento, secondo quanto ieri ha preannunciato il commissario liquidatore della società d'ambito, Teresa Restivo, al dipartimento regionale. Presto, però, dovrebbe essere "operativo". E' probabile che già venerdì tutte le parti possano essere convocate a Palermo per chiudere l'accordo. «Non abbiamo ricevuto ancora alcuna convocazione - ha detto ieri pomeriggio, mentre era in riunione con i responsabili delle aziende di raccolta dei rifiuti soliti urbani, il commissario liquidatore Teresa Restivo - e pertanto non posso sbilanciarmi. Attendiamo comunicazioni ufficiali. Per salvare il salvabile pare che siano necessari ben cinque milioni di euro. Bisognerà comunque attendere la fine di questa settimana, o al massimo l'inizio della prossima, per tentare di avere certezza su quel che accadrà, dal punto di vista finanziario, con questo piano di rientro. Rimangono spettatori attenti soprattutto gli operatori ecologici che si dicono comunque pronti a nuove "barricate». 

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