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Rifiuti, i netturbini senza stipendio: sciopero in 7 paesi dell’Agrigentino

Prima la protesta riguardava Licata, poi è stata estesa a Canicattì, Palma, Ravanusa, Campobello, Camastra e Naro

AGRIGENTO. Duecento operatori ecologici oggi incroceranno le braccia, paralizzando la raccolta dei rifiuti in ben sette Comuni. Sono i lavoratori della Dedalo Ambiente, autorità territoriale d’ambito che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti a Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, Naro e Camastra. A proclamre lo sciopero sono state le organizzazioni sindacali, per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio.
In origine l’astensione dal lavoro avrebbe dovuto riguardare una sola città, Licata, e con ragioni diverse rispetto a quelle decise ieri. Gli operatori ecologici in servizio presso il cantiere della “città del mare”, infatti, protestano contro la decisione del Comune di aderire all’Ato Cl2 di Gela, abbandonando l’Ato Ag3. I netturbini temono che, passando da una società all’altra, i loro posti di lavoro possano essere messi a rischio. A più riprese il Comune ha tentato di rassicurare il personale, sostenendo che è la legge a prevedere che la nuova società assuma il personale che viene da un’altra Ato, ma evidentemente non è riuscita a convincere i lavoratori. Dello sciopero, dunque, si sapeva, ma sembrava che fosse destinato a sospendere il servizio solo a Licata. Ieri, invece, è stato annunciato che riguarderà tutto l’ambito. Negli ultimi due mesi gli operatori ecologici, ed il personale amministrativo della Dedalo Ambiente, hanno percepito solo 700 euro. Si tratta di un acconto dello stipendio del mese di gennaio. Due giorni fa è maturato quello di febbraio, ma l’Ato Ag3 per il momento non ha risorse per far fronte agli impegni con il proprio personale. Da qui la decisione di proclamare una giornata di sciopero. Lo stop alla raccolta dei rifiuti di oggi, tra l’altro, potrebbe essere solo la premessa ad una serie di azioni di protesta da portare avanti nei prossimi giorni, qualora in tempi brevi il personale non ottenga ciò che gli spetta. Ma i tempi per ottenere il dovuto, appunto, pare non siano destinati ad essere brevi.
“Rispetto il diritto dei lavoratori di scioperare – è stato ieri il commento di Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente -, ma francamente sono rimasto sorpreso dalla presa di posizione dei sindacati. Tutto sommato a gennaio abbiamo dato al personale un acconto di 700 euro e lo stipendio di febbraio è appena maturato. Le organizzazioni sindacali sanno bene che, praticamente nel resto della Sicilia, ci sono situazioni ben più difficili. Assicureremo i servizi indispensabili, ma i disagi saranno inevitabili”.

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