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Aragona, scoperta la banda dei furti: arrestati 4 «topi d’appartamento»

I «colpi» venivano messi a segno in abitazioni aragonesi, a Favara ma anche a Porto Empedocle

ARAGONA. Smantellato dai carabinieri un gruppo criminale dedito a furti in abitazioni da Aragona a Favara fino a Porto Empedocle. Ieri mattina - in esecuzione alle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento Alberto Davico su richiesta del sostituto procuratore Brunella Sardoni - sono stati arrestati S. G., 22, e L. L., entrambi aragonesi, e F.V., 32 anni, di Campofranco (CL). Un quarto uomo è stato invece sottoposto agli arresti domiciliari. Uno di loro si è reso irreperibile. I quattro indagati, accusati di furto e ricettazione in concorso, sono stati individuati dai carabinieri della stazione di Aragona, che a seguito dei numerosi furti in abitazioni consumati negli ultimi mesi in città e in campagna, oltre a rafforzare i controlli del territorio, hanno avviato un'indagine per individuare i responsabili. Analizzando il modus operandi adottato dai banditi entrati in azione, esaminando le tracce lasciate sui luoghi dei furti ed eseguendo poi diverse perquisizioni domiciliari, gli investigatori sono riusciti a identificare i presunti autori recuperando gran parte della refurtiva che è stata ora riconsegnata ai legittimi proprietari. L'indagine ha consentito anche di raccogliere elementi di reità sul furto degli ornamenti funerari avvenuti all'interno del locale cimitero e sul trafugamento dell'acquasantiera da una chiesa di Aragona. Il gruppo criminale, composto da quattro persone tra cui tre aragonesi, oltre a disporre di furgoni per il trasporto della refurtiva (anche infissi, computer, camini, accessori d'arredo e mobili voluminosi), aveva la disponibilità di abitazioni intestate a terzi in cui veniva nascosto il maltolto prima della definitiva spartizione o alienazione. Nel centro urbano di Favara è stato quasi interamente arredato un appartamento con i mobili asportati durante i furti. Per la prevenzione dei furti in abitazioni l'Arma dei carabinieri ricorda ai cittadini che è ”Fondamentale la reciproca collaborazione tra i vicini in modo che vi sia sempre qualcuno in grado di tener d'occhio le abitazioni. Chiudere il portone d'accesso nei condomini e non aprire il portone o il cancello automatico se non si sa chi ha suonato. Utili i dispositivi antifurto, mai lasciare la chiave sotto lo zerbino».

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