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Meno giudici, gli avvocati confermano: «Lunedì sciopero per una settimana»

Va avanti la protesta dei legali dell’Ordine forense contro il progetto della nuova pianta organica dei tribunali

AGRIGENTO. Ipotesi riduzione della pianta organica dei giudici: l'avvocatura agrigentina torna a riunirsi. Ieri mattina nell'aula Livatino si è tenuta una nuova assemblea straordinaria per stabilire le modalità dello sciopero. La scorsa settimana, in un primo momento, era stata proclamata un'astensione di trenta giorni consecutivi a partire dall'11 febbraio. Uno sciopero con queste modalità non è però compatibile col codice di autoregolamentazione. Ieri è stata presa la decisione finale: gli avvocati si asterranno da tutte le udienze civili, penali, amministrative e tributarie a decorrere dall'11 febbraio e fino al 16 febbraio.

Proprio in quei giorni è previsto un incontro al Csm dove potrebbe essere rivista la proposta di ridurre la pianta organica del tribunale di Agrigento che passerebbe dagli attuali trentatré giudici a ventotto. Ipotizzata anche la riduzione di un'unità nell'ufficio della Procura dove al momento sono previsti tredici sostituti (che diventerebbero dodici), il procuratore aggiunto e il procuratore capo. In ogni caso l'avvocatura ha già deliberato di autoconvocarsi nei mesi successivi per altre "eventuali proclamazioni di astensione dalle udienze". L'assemblea tornerà a riunirsi il 26 febbraio, il 25 marzo, il 2 aprile, il 20 maggio e il 25 giugno. «La proposta del capo del dipartimento Organizzazione del ministero della Giustizia - si legge nel documento sottoscritto al termine dell'assemblea - è grave e preoccupante. Per questo è stata deliberata l'astensione». Il documento è stato inviato al Gabinetto del ministro della Giustizia Paola Severino, alla commissione di Garanzia per lo sciopero, ai presidenti del tribunale e della Corte di appello, alla Procura della Repubblica di Agrigento, alla Procura della Repubblica di Palermo e al Consiglio nazionale forense. Lo sciopero, se non ci saranno novità o revisioni della proposta di riduzione della pianta organica, dovrebbe essere riproposto per una settimana al mese.
«La nostra protesta - ha sottolineato ieri durante l'assemblea il presidente del consiglio forense Antonino Gaziano - è stata decisa nell'interesse esclusivo del cittadino al quale verrebbe tolto il diritto alla giustizia. Ridurre così drasticamente il numero di giudici significherebbe arrivare al collasso dell'attività giurisdizionale. Non cambia nulla per gli avvocati ma il cittadino non avrà giustizia».

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