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Tribunale, meno giudici in servizio: gli avvocati in sciopero per un mese

Il ministero ha deciso «tagli» alle piante organiche e l’assemblea forense decide di fare una protesta clamorosa

AGRIGENTO. La protesta era nell'aria e ieri si è concretizzata con una delibera senza precedenti a memoria d'uomo: l'assemblea degli avvocati di Agrigento ha deciso di scioperare per un mese contro la proposta di revisione della pianta organica che taglierebbe cinque giudici rispetto ai trentatré previsti attualmente. Stop a tutti i processi (ad eccezione di quelli con imputati detenuti) dall'11 febbraio al 12 marzo. La decisione è stata presa ieri mattina al termine di una riunione di tutti gli iscritti presieduta dall'avvocato Giuseppe Peritore, tesoriere del consiglio dell'Ordine. La protesta segue la manifestazione collettiva del 28 dicembre alla quale hanno partecipato tutte le componenti della giustizia e delle forze sociali, compreso l'arcivescovo Francesco Montenegro. In quella circostanza avvocati e magistrati lanciavano un appello contro i trasferimenti dei magistrati che hanno portato a una scopertura che si potrebbe attestare attorno al cinquanta per cento nel settore giudicante e al quaranta per cento in quello della Procura. Nei giorni scorsi, invece, il magistrato agrigentino Luigi Birritteri, capo del Dipartimento Organizzazione del ministero della Giustizia, ha varato una proposta di revisione delle piante organiche dei tribunali. Ad Agrigento, secondo lo schema che è stato predisposto, toccherebbero cinque giudici in meno e la pianta organica prevederebbe 28 magistrati nel settore giudicante al posto degli attuali 33. «Noi chiediamo allo Stato - ha detto il presidente del consiglio forense Antonino Gaziano -di mandarci nuovi magistrati per garantire le esigenze di giustizia del cittadino e la risposta che ci viene data è che non arriva nessuno ed anzi la pianta organica viene ridimensionata. Vuol dire che non si vuole fare giustizia ad Agrigento». Gaziano precisa un concetto. «L'arrivo di nuovi magistrati non dà e non toglie nulla agli avvocati, la nostra protesta la portiamo avanti nell'interesse del cittadino al quale dobbiamo assicurare giustizia. Per questo abbiamo deciso di portare avanti questa protesta così lunga». Il consiglio dell'Ordine ieri mattina ha trasmesso una breve nota ad alcuni organi competenti (fra questi la Commissione Garanzia per lo Sciopero, il ministero della Giustizia e i procuratori della Repubblica di Agrigento e Palermo) con la quale hanno comunicato e motivato l'astensione "per la grave e preoccupante proposta della riduzione di cinque magistrati". La possibile via di uscita passa da una riunione al Csm, in programma a metà febbraio, durante la quale si potrebbe raggiungere un accordo per rivedere la proposta di riduzione della pianta organica.

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