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Centro storico che cade a pezzi, Crocetta: "Verrò a Favara"

Il governatore ha incontrato il sindaco Rosario Manganella

FAVARA. In missione a Palermo ieri mattina per chiedere chiarimenti sulla recente legge regionale che ripubblicizza il servizio idrico integrato, il sindaco Rosario Manganella ha approfittato dell'occasione per invitare il presidente Rosario Crocetta a tenere una seduta di giunta del suo governo a Favara. "Ho chiesto al governatore siciliano o al sindaco dei sindaci, come lui ama definirsi - dice il primo cittadino -, di inserire nella sua agenda di lavoro una tappa a Favara che abbia come tema quello del centro storico. Si tratta di un argomento che non può essere sottovalutato perché interessa non solo la città di cui ho l'onore e l'onere di governare, ma anche tante municipalità siciliane".

E quale è stata la risposta del presidente della Regione?
"Mi ha garantito che soddisferà la mia richiesta" dice fiducioso Manganella, convinto di avere dalla sua parte anche l'assessore regionale al Territorio e all'Ambiente, Mariella Lo Bello, che mercoledì scorso è stata al suo fianco in occasione della ricorrenza del terzo anniversario della morte delle sorelline Marianna e Chiara Pia Bellavia schiacciate dal peso della loro abitazione la mattina del 23 gennaio del 2010. "Del centro storico di Favara ne ho parlato anche con la Lo Bello - continua Manganella -, anche lei rimasta scossa da quella tragedia di tre anni che fece vittime due bambine innocenti".

E se ci fu uno slancio di solidarietà nei confronti della famiglia Bellavia a cui si donò anche una casa, sul centro storico è come se si fosse posato un velo di silenzio. Ancora oggi buona parte di esso è transennato visto che ci sono numerose e fatiscenti abitazioni che rischiano di crollare mettendo a repentaglio l'incolumità pubblica.

"Il Comune - aggiunge Manganella - ha ricevuto a distanza di tempo dalla Regione un milione di euro che non è bastato a pagare le ditte chiamate per demolire gli immobili a rischio crollo e per portare in discarica gli sfabbricidi". Altri tre milioni di euro, destinati ai bisogni del centro storico, non possono essere utilizzati per la farraginosità della legge che li finanzia. "E in ogni caso - conclude il sindaco - non sarebbero sufficienti per risolvere il problema".

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