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Rifiuti, l’attacco dei sindacati: la Regione ha dirottato i fondi

Gli operatori ecologici devono riscuotere quattro mesi di stipendio e la tredicesima

AGRIGENTO. È stata una riunione all’insegna della confusione quella di ieri pomeriggio alla Gesa. Al ritorno dalla pausa di fine anno, i sindaci hanno dovuto fare i conti con una situazione economica che fa acqua da tutte le parti. Prima dell’inizio dei lavori tra i vertici di Gesa con il commissario teresa Restivo e i sindaci, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno chiest di essere sentiti per rappresentare le proprie istanze.

«La situazione è grave - spiega Giovanni Manganella della Uil - perchè oltre a non esserci soldi disponibili per i lavoratori, nelle prossime ore scade l’autorizzazione a conferire nella discarica di Gela e abbiamo avuto notizia che i soldi della regione per i famosi piani di rientro potrebbero essere dirottati per le emergenze di Messina e Palermo. Occorre un’azione sinergica di tutte le forze in campo coinvolte per trovare una soluzione che eviti il verificarsi di nuove emergenze». Gli amministratori presenti all’incontro hanno poi discusso proprio delle difficoltà economiche sia a gestire l’ordinario che un’eventuale ritorno alla gestione diretta del servizio alla luce delle notizie che arrivano da Palermo.

E proprio su questo è intervenuto il sindacalista dell’Ugl Roberto Migliara. «Mentre molti cantano vittoria sul ritorno alla gestione diretta dei servizi da parte dei Comuni - dice - resta da capire quali saranno le loro competenze pur confermando la costituzione delle SRR. I Comuni dovranno stipulare il contratto di appalto con le aziende aggiudicatarie del servizio, ma dovranno altresì garantirne il pagamento del corrispettivo, assicurando l’integrale copertura dei costi, reperendo nei propri bilanci le risorse necessarie, al fine di assicurare il pagamento cronologico, garantendo il vincolo di impignorabilità da parte delle imprese aggiudicatarie del servizio».

Occhi puntati dunque, sulle dichiarazioni di alcuni amministratori che ritengono possibile che una delle soluzioni al fine di abbattere i costi, sia quella di ridurre il personale ed i servizi. «Se questa eventualità dovesse trasformarsi in certezza - conclude Migliara - e cioè se la riduzione dei costi dovesse ricadere sugli attuali livelli occupazionali e sul miglioramento dei servizi compreso l’avvio della raccolta differenziata., questa Organizzazione sindacale non rimarrà indifferente e lotterà sempre e comunque a fianco dei lavoratori e per il bene della collettività».

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