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Assistenza a studenti disabili: niente soldi, sospesi gli aiuti

Due anni fa venivano assistiti tutti i ragazzi sordi e ciechi della provincia di Agrgento. Lo scorso anno una delibera ha stabilito che i ragazzi con lievi handicap possono studiare da soli a casa e a scuola

AGRIGENTO. Due anni fa venivano assistiti tutti i ragazzi sordi e ciechi della provincia di Agrigento in età scolare. Lo scorso anno scolastico una delibera ha stabilito che i ragazzi ciechi e sordi con lieve handicap possono cavarsela da soli a scuola e a casa per i compiti.

Dal primo di settembre di quest'anno niente assistente neppure per i sordi con difficoltà considerate solo di media gravità e servizi garantiti solo ai ciechi gravi e a chi ha una sordità profonda. Così un centinaio di ragazzi già penalizzati dalla natura vengono
adesso anche mortificati da un ente pubblico che si rivela cieco e sordo dinanzi alle loro necessità. Una delle vittime è una ragazza agrigentina sorda e con sindrome di down di 14 anni che sino allo scorso anno aveva al proprio fianco a scuola l'assistente alla comunicazione e a casa un'altra operatrice, ma dallo scorso settembre non si vede più riconosciuto il diritto all'assistenza perché la sua sordità è diagnosticata come media e non grave.

«Tagliano sui nostri figli - dice ed è molto amareggiata la madre della ragazza, la signora Katia Santamaria - Sono discriminazioni gravi. Facciamo già sacrifici incredibili per portare i nostri figli anche lontano dalla Sicilia per farli curare, perché la nostra sanità offre ben poco. Ci danno appena 470 euro mensili di accompagnamento e adesso devo pagarmi l'assistente scolastica e domiciliare perché mia figlia ha bisogno a scuola e a casa di essere seguita da un esperto. Si tratta di 500 euro al mese. Ma non tutte le famiglie possono permetterselo. Ci sono famiglie che hanno perso il lavoro e sono in cassa integrazione. Come faranno adesso?».

Le cooperative chiamate ad assistere questi ragazzi offrono spesso anche sedute di logopedia gratuite, ma adesso quanti hanno perso l'assistenza verranno private anche di questa risorsa. Le famiglie hanno anche incontrato l'assessore provinciale alla solidarietà ma hanno ricevuto una secca risposta: non ci sono soldi. «Ci hanno detto: dovete ringraziarci anche di questo poco che vi stiamo dando, perché sono diminuiti i finanziamenti», racconta Katia Santamaria.

Negli uffici della provincia regionale di Agrigento ci hanno spiegato che servirebbero almeno cinquecentomila euro per assistere tutti i ragazzi che hanno bisogno gli operatori scolastici e domiciliari per studiare. Insomma basterebbe tagliare qualche spesa inutile, pensano le famiglie penalizzate dal provvedimento. Ma neppure i consiglieri provinciali in sede di bilancio hanno proposto qualche emendamento per garantire ai ragazzi il servizio, che riguarda quattrocento utenti e che tra l'altro parte ogni anno sempre con grave ritardo. Quest'anno è iniziato solo a novembre e si concluderà anche molto prima del termine delle lezioni.

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