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Crisi dei Comuni, vertice dei sindaci

L'iniziativa del sindaco di Ribera. Dal summitt è emersa la necessità di coinvolgere tutti i sindaci siciliani per mettere in campo una piattaforma unica da sottoporre al Governo Monti

AGRIGENTO. I sindaci agrigentini non ci stanno. Temono per il futuro dei loro enti e per questo son tornati a riunirsi per valutare quali iniziative portare avanti perchè il Governo nazionale soprattutto e quello regionale di riflesso li aiutino a superare lo stato di estrema difficoltà in cui si ritrovano per la consistente diminuzione dei conferimenti che mette a rischio la possibilità di assicurare ai cittadini servizi essenziali.

In questo contesto si inquadra l’iniziativa del sindaco di Ribera, Carmelo Pace che ha chiamato a raccolta i ”colleghi” dell’agrigentino (ce n’era qualcuno anche del trapanese) e i parlamentari agrigentini, perchè varare una piattaforma unica di richieste da portare all’attenzione del premier Mario Monti e dei suoi ministri, perchè possano invertire la rotta, assicurando ai comuni i fondi necessari per non chiudere definitivamente le porte dei Municipi, come temuto da molti sindaci che hanno mostrato l’intenzione di dimettersi.

Nella prima mattinata nella sala dei sindaci sono arrivati i primi cittadini, che si sono confrontati sui temi della carenza dei fondi, del ”che fare” con i ”precari” che rischiano di essere estromessi dalla macchina amministrativa, con le questioni legate al ritorno dell’acqua pubblica e con i problemi legati alla soppressione degli Ato nel settore della raccolta dei rifiuti e al varo di nuovi organismi che rischiano di non partire, costringendo i comuni a confrontarsi con il problema della pulizia che in molti casi non si riesce ad assicurare.

I sindaci poi sono scesi in sala ”Frenna” per confrontarsi con i parlamentari presenti, i vari Angelo Capodicasa, Margherita La Rocca, Totò Cascio, Peppe Ruvolo, Enzo Fontana, Giuseppe Marinello, Giovanni Panepinto.

Ad esporre nel dettaglio le preoccupazioni dei sindaci, dopo il saluto del sindaco Pace, è stato il sindaco di Caltabellotta Calogero Pumilia, in rappresentanza dell’Anci, che ha sottolineato le difficoltà in cui versano i comuni, soffermandosi in particolare sulla necessità di assicurare una proroga per i lavoratori precari, di superare le difficoltà in cui si ritrovano gran parte dei comuni per assicurare la pulizia dei paesi, di avere risposte più chiare in materia di ritorno all'"acqua pubblica".

Dal summit di ieri è emersa la necessità che i temi affrontati ieri siano di coinvolgere tutti i sindaci siciliani per mettere in campo una piattaforma unica da sottoporre in tempi brevi al Governo Monti, impegnato nel varo della legge di stabilità, che potrebbe pesare notevolmente sul futuro delle amministrazioni locali.

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