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Licata, proiettile inesploso davanti al Comune: non esclusa intimidazione

LICAT. Gli agenti della polizia municipale di Licata hanno trovato un proiettile, calibro 9 X 21, inesploso davanti al Palazzo di Città, in piazza Progresso. E’ stato uno dei vigili urbani in servizio di vigilanza davanti alla portineria a notare il bossolo. Sul posto sono arrivate due pattuglie della polizia municipale, guidate dal comandante Giuseppe Ferraro, che hanno provveduto a sequestrare il proiettile per avviare gli accertamenti del caso ed eseguire le indagini.

E' arrivata anche la polizia che ha inoltrato una informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento. Non dovrebbe trattarsi di intimidazione visto che non c'era nessun biglietto allegato e che il bossolo non era in prossimità dell'auto del sindaco o di qualche dipendente comunale, ma vista la tensione sociale che si registra in questi giorni a Licata per le demolizioni di immobili abusivi che sono riprese da qualche giorno, non viene esclusa nessuna pista.

Circa una ventina di giorni fa, in concomitanza con la ripresa delle attività delle ruspe, era arrivata una telefonata anonima al centralino del municipio. Qualcuno al telefono aveva detto, rivolgendosi al sindaco Angelo Cambiano, che assieme al dirigente dell'Urbanistica, Vincenzo Ortega vivono sotto scorta da quando sono iniziate le demolizioni di immobili abusivi entro la fascia dei 150 metri dalla battigia: "O fermi le ruspe o ti finisce male".

Lo scorso anno era stata incendiata, prima una villa in campagna del padre del sindaco, in contrada Stretto, poi un magazzino, sempre in una campagna di proprietà della famiglia del sindaco, in contrada Conca - Ginisi. Al dirigente dell'Urbanistica, l'ingegnere Vincenzo Ortega, la scorsa estate è stato incendiato il Suv di proprietà della moglie. Da allora entrambi vivono sotto scorta.

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