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Mafia a San Biagio Platani, parla il pentito Quaranta: "Così chiedevano le estorsioni"

Il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta conferma le accuse nei confronti degli imputati Antonino Vizzì e Vincenzo Cipolla ma secondo la difesa, che ne ha sollecitato e ottenuto la sua audizione nel troncone abbreviato del processo, la versione del collaboratore di giustizia mostra incongruenze e contraddizioni.

Il 21 gennaio, intanto, inizierà la requisitoria dei pubblici ministeri per i 52 imputati del troncone abbreviato della maxi inchiesta Montagna che il 22 gennaio dell’anno scorso fece scattare la retata contro i nuovi presunti affiliati mafiosi della provincia di Agrigento.

Il gup di Palermo, Marco Gaeta, all’udienza precedente, contestualmente al rinvio a giudizio di sei imputati, fra cui l'ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, accusato di avere stretto accordi col boss del paese, ha ammesso la richiesta dell'avvocato Giovanni Castronovo di sentire il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta, imputato nel processo e pentitosi dopo l'arresto, che era stata formulata come condizione per l'ammissione al giudizio abbreviato degli imputati Antonino Vizzì e Vincenzo Cipolla. Ieri, al carcere Pagliarelli, il collaboratore ha deposto in videocollegamento.

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