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Celebrata a Lampedusa la giornata mondiale del rifugiato

«Celebrare la giornata mondiale del rifugiato significa ricordare, ma anche affrontare questo tema con una nuova consapevolezza e la capacità di approfondire: troppo spesso siamo messi di fronte a semplificazioni che generano confusione». Lo ha detto Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, nel corso delle iniziative organizzate nell’isola.

«I rifugiati sono coloro i quali fuggono da una guerra o da una situazione d’emergenza - ha aggiunto Martello - questa gente va accolta, a Lampedusa come nel resto d’Europa. Ma il tema degli sbarchi di iè più ampio: i malati vanno curati, i rifugiati vanno accolti, chi ha una ragione di ingresso o un’opportunità di lavoro è giusto che abbia un’occasione. Ma coloro che violano le regole non possono restare impuniti, servono disposizioni chiare e certe».

La giornata mondiale del rifugiato (indetta il 20 giugno dalle Nazioni Unite per ricordare la data di approvazione, nel 1951, della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea Generale dell’Onu) viene celebrata contemporaneamente in 19 territori coinvolti dal progetto «Snapshots from the Borders - Small towns facing the global challengers of Agend 2030» che è stato presentato oggi e che vede il Comune di Lampedusa e Linosa come «Comune capofila».

«È un progetto complesso ed ambizioso - ha detto il sindaco Totò Martello - che portiamo avanti con competenza ed entusiasmo, consapevoli dell’importanza di questi temi, specialmente in questo particolare momento». "Snapshots from the Borders è un progetto che durerà tre anni ed è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Dear - ha detto Natale Giordano, coordinatore del progetto per il comune di Lampedusa e Linosa - coinvolge autorità locali e organizzazioni della società civile di 19 territori europei».

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