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Estorsione e detenzione di armi, cinque arresti tra Camastra e Canicattì

AGRIGENTO. Cinque ordinanze di custodia cautelare con l'accusa di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti a mezzo incendio, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra sono state eseguite dalla squadra mobile di Agrigento.

I provvedimenti sono stati firmati dal Gip Giuliano Castiglia e richiesti dalla Dda di Palermo. Quattro persone sono finite in carcere ed una è stata posta ai domiciliari. Le indagini hanno ricostruito attività illecite e una serie di reati commessi fra Camastra e Canicattì, «permettendo - ricostruisce la polizia di Stato - la cattura di elementi di spicco delle locali consorterie».

Fra i destinatari delle 5 ordinanze di custodia cautelare vi sono: Calogero Di Caro, ritenuto il capo mandamento di Canicattì, Rosario Meli ed il figlio Vincenzo di Camastra. Dell'inchiesta si sono occupati i Pm della Dda Ravaglioli, Sinatra e Maligno.

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