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"Truffa un'anziana e la prende a morsi": fermato a Santa Margherita Belice

Un trentenne di Siracusa accusato di aver raggirato e ferito la vittima: avrebbe simulato un incidente stradale col trucco dello specchietto

SANTA MARGHERITA BELICE. Ruba mille euro a un’anziana margheritese e quando la vittima si accorge di essere stata derubata e tenta di bloccarlo lui gli morde brutalmente una mano e scappa via. Pensava di averla fatta franca Giuseppe D'Amico, 30 anni, di Siracusa, ma le indagini prontamente avviate dai carabinieri della stazione di Santa Margherita Belice hanno portato a individuarlo quale presunto autore della rapina. È stato sottoposto a fermo e si trova nel carcere di Sciacca.

I carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto a suo carico, indagato per rapina aggravata ai danni dell'anziana. D'Amico, senza fissa dimora, già noto alle forze dell'ordine e specializzato nella tecnica della «truffa dello specchietto», nella mattinata di martedì si sarebbe reso protagonista nel centro belicino dell'ennesimo tentativo di truffa simulando un incidente stradale durante il quale rimproverava all'anziana di aver danneggiato lo specchietto della sua autovettura.

A quel punto, però, si sarebbe reso conto di avere la possibilità di mettere a segno un colpo più ricco. Avrebbe scoperto, infatti, che la vittima, in quel momento, aveva la disponibilità di denaro contante, un migliaio di euro, di cui riusciva ad impossessarsi con destrezza e, per garantirsi la fuga, mordeva brutalmente la mano dell'anziana. La vittima poco dopo ha dato l'allarme e sono scattate subito le indagini. I militari della stazione di Santa Margherita di Belice hanno svolto l'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, al fine di identificare il rapinatore e delineato quello che definiscono «un solido quadro probatorio in relazione al quale il pubblico ministero ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata».

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