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Acqua pubblica, summit dei sindaci dell'Agrigentino

Le amministrazioni comunali hanno meno di tre mesi di tempo per rescindere il contratto con l’ente gestore e riprendersi la gestione del comparto

AGRIGENTO. «Oggi si apre la concreta prospettiva che l’acqua diventi effettivamente pubblica per tutti ma per far si che diventi realtà, ci vuole l’impegno di tutti, a partire dai cittadini». A dirlo è il sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia, coordinatore del movimento degli amministratori agrigentini, che ha convocato per domattina alle 10, una riunione nell’aula Giglia del Libero Consorzio. Sono stati invitati, sindaci, funzionari e tecnici dei comuni aderenti all’Ato idrico e gestiti da Girgenti Acque.

«L’incontro – aggiunge Sapia - sarà l’occasione per fare il punto della situazione ed approfondire il tema della gestione del servizio idrico integrato dopo l’approvazione della nuova Legge Regionale 19 dell’11 agosto scorso. Senza l’approvazione dell’emendamento confluito nell’art. 5 comma 6, non avrebbe avuto senso nemmeno parlare di incontro. La maggior parte della popolazione agrigentina, infatti, avrebbe continuato a subire il caro bollette e la ingiusta disparità di trattamento». Domani si conoscerà la posizione di quanti tra i comuni intendono esercitare l’opzione, entro 90 giorni, per assumere nella forma diretta e pubblica la gestione del servizio idrico se pure con le modalità associative previste dalla norma transitoria. E per quanto riguarda Agrigento ad esempio, il consigliere Pietro Vitellaro ricorda ai colleghi di Aula Sollano la scadenza dei 90 giorni.

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