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La società idrica: "Riparare le condotte e l'acqua costerà meno"

L'ente che gestisce il servizio dell’Ato spiega le priorità: «Lotta alle perdite e rifare le vecchie reti colabrodo, gli sprechi appesantiscono la bolletta»

AGRIGENTO. Girgenti acque, la società che gestisce il servizio della distribuzione idrica e della depurazione dei reflui in 27 dei 43 comuni della provincia, non ci sta più a subire i continui attacchi senza fiatare. Rotto il silenzio risponde con carte e dati alla mano. Lo ha fatto per voce del suo presidente, Marco Campione nel corso di una affollata conferenza stampa illustrando i costi che la società deve affrontare per assicurare l’acqua a 160 mila utenze pari a 358.750 persone.
Presenti all’incontro tutti i massimi dirigenti della società. Campione ha smentito la voce che ad Agrigento si paghi l’acqua più cara d’Italia. Questa affermazione, infatti, contrasta con la XIII indagine nazionale sulle tariffe 2013 del servizio idrico integrato, svolta dal centro ricerche nazionale della Federconsumatori. L’indagine indica le prime dieci città dove l’acqua è più cara: Pisa, Siena, Grosseto, Enna, Prato, Pistoia, Firenze, Livorno, Urbino e Pesaro.

Marco Campione non ha avuto difficoltà ad affermare che l’acqua in provincia di Agrigento è cara, ma la tariffa scaturisce da una sommatoria di pesanti voci quali l’acquisto dell’acqua, la bolletta energetica e la manutenzione. Una voce che incide sulla tariffa è proprio l’acquisto dell’acqua da Siciliacque, che alle casse dell’azienda è costata nel 2013-2014 oltre 18 milioni di euro, pari ad uno 0,75 per metro cubo. Inoltre oltre il 50 per cento si perde per rotture nella condotta e nelle reti di distribuzione ed anche per i numerosi allacci abusivi: ne sono stati già quantificati 5.800.

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