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La diga Castello di Sciacca al minimo, allarme di Coldiretti

A fronte di una possibile dotazione di 16 milioni di metri cubi d’acqua, l’invaso ne contiene solo 8 milioni. A rischio l’irrigazione delle colture

SCIACCA. A fronte di una possibile dotazione di 16 milioni di metri cubi d'acqua, la diga Castello ne contiene solo 8 milioni. Lo rileva, lanciando l'allarme, la Coldiretti di Agrigento che sottolinea come ci sia molta preoccupazione per le colture della provincia a secco per l'annata poco piovosa. Il dato è emerso durante un incontro che si è svolto a Ribera tra il direttore regionale, Giuseppe Campione, il presidente e il direttore provinciali, Roberto Caruana e Alfonso Guerra, il presidente della sezione, Valerio Cortese, e il vice commissario del consorzio di bonifica Agrigento 3, Domenico Aquè.

"Abbiamo ribadito che si deve procedere ad ogni atto necessario per riempire la diga - ha affermato il direttore, Giuseppe Campione - . Anche il Prefetto è stato informato perché, nel caso dovesse perdurare questa condizione di emergenza, si creerebbe un notevole disagio sociale. Nel prossimo incontro - ha aggiunto il direttore Alfonso Guerra - conosceremo gli interventi che il Consorzio intende adottare nel breve periodo ed evitare che l'economia agricola della provincia subisca ulteriori danni e veda compresse le produzioni agrumicole". All'inizio dell'anno, nell'ultima verifica effettuata, gli invasi che servono la provincia erano già al 60 per cento della capienza. Al termine della campagna irrigua il Lago Arancio di Sambuca, che ha un volume autorizzato di 28 milioni di metri cubi, superava quota 23 milioni. L'invaso più grande che serve anche l'agrigentino, il Garcia, capace di immagazzinare ben 80 milioni di metri cubi d'acqua e con un volume autorizzato di 62 milioni, è a quota superiore a 40.

 

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