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Statale 115 di Agrigento, sindaci preoccupati per il nuovo ponte «Verdura»

RIBERA. Sono alquanto preoccupati i sindaci dell’hinterland riberese sulla possibilità che venga realizzato il nuovo ponte sul fiume Verdura lungo la strada Statale 115 tra Ribera e Sciacca. Per questo, a circa un anno e mezzo dal rovinoso crollo dello ”storico” vecchio ponte sul Verdura, si riuniranno nella sala dei sindaci del Comune di Ribera per fare il punto della situazione e soprattutto per strigliare chi di competenza a dare una sterzata al lungo e complesso, finora, iter per realizzare la importante infrastruttura, resasi assolutamente indispensabile alla luce proprio dei disagi e dei pericoli che sono stati ravvisati quando è crollato rovinosamente parte del vecchio ponte nel febbraio dell’anno scorso. A chiamare a raccolta i sindaci del comprensorio, quelli più direttamente interessati al cosidetto ”percorso alternativo”, quel percorso che è stato utilizzato in occasione dei giorni di chiusura del ponte per rimetterlo in sesto, è stato il sindaco Carmelo Pcace, il primo dei sindaci dell’hinterland ad accorrere sul ponte che stava per crollare il 2 febbraio del 2013. Pace ha convocato i sindaci di Caltabellotta Giuseppe Segreto, di Burgio Vito Ferrantelli, di Calamonaci Vincenzo Inga, di Lucca sicula Giuseppe Puccio, di Villafranca sicula Domenico Balsamo e di Sciacca Fabrizio Di Paola, dopo che - ha scritto in una nota stampa nei giorni scorsi - ha riscontrato un preoccupante ”silenzio” da parte soprattutto dell’Anas, che dovrebbe realizzare i lavori. Ci si chiede a proposito che fine hanno fatto i dodici milioni di euro che erano stati messi in campo per realizzare l’opera? a che punto è la fase dell’acquisizione dei pareri da parte della Regione siciliana? com’è finita con i sondaggi sul terreno che dovevano essere effettuati per verificare se nella zona sulla quale insisterà l’opera ci sia la presenza o meno di siti di interesse archeologico? quando potrà essere pubblicato il bando per l’avvio dei lavori? Sono interrogastivi ai quali gli amministratori locali in pratica dicono di non avere avuto da chi di dovere le dovute risposte, che sono state richieste anche nei giorni scorsi dal deputato nazionale caltabellottese Maria Iacono, che si è rivolta per avere lumi sui ritardi che si stanno accmulando al Ministro dei trasporti e delle infrasttutture. La preoccupazione più grossa dei primi cittadini dell’hinterland è che la ”passerella provvisoria”, che è stata realizzata con tubi Armco, con il passare del tempo non possa reggere al peso di un traffico notevole e delle piene alluvionali del fiume, per cui, se non si costruisce il nuovo ponte, si potrebbero ricreare le drammatiche condizioni viste dal 2 febbraio 2013 in poi dopo il crollo del vecchio ponte Verdura.

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