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Il vescovo di Agrigento: "Immigrazione, non cambia nulla"

AGRIGENTO. «A distanza di 20 anni dai primi sbarchi di migranti a Lampedusa siamo ancora al punto di partenza nell'accogliere questi migranti. La Chiesa cerca di fronteggiare i flussi migratori accogliendo queste persone con i pochi mezzi di cui dispone …».
Ha risposto così, con un poco di amarezza l'arcivescovo di Agrigento, mons Francesco Montenegro, alla domanda di un cronista sulla situazione dell'accoglienza dei migranti dal nord Africa, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo nel palazzo vescovile.
La conferenza stampa era stata organizzata per illustrare un articolato programma che vede al centro l'isola di Lampedusa nel primo anniversario della visita di papa Francesco in quella terra di frontiera. Scopo delle celebrazioni, ha detto l'arcivescovo, è proseguire nel significato pastorale e sociale della visita del Santo Padre a Lampedusa dopo il tragico naufragio del tre ottobre 2013 che provocò la morte di oltre 300 persone tra cui alcuni bambini e che commosse il mondo. Ma superata l'emozione del momento tutto è svanito e la situazione continua ad essere grave sul fronte dell'accoglienza. Le celebrazioni a Lampedusa inizieranno il 28 giugno e proseguiranno ininterrottamente fino a giorno 8. Nella più grande delle Pelage giungeranno personalità del mondo ecclesiale e del giornalismo per ricordare quell'evento e sensibilizzare l'Europa al problema dei migranti. Anche la Rai sarà a Lampedusa nella chiesa di San Gerlando per trasmettere, domenica 6 luglio, la S. Messa presieduta dal card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i migranti della Santa Sede. Sempre nella stessa giornata Lampedusa avrà la diretta con la trasmissione "A sua immagine" di Raiuno. Nella serata di sabato 5 luglio in piazza Garibaldi avrà luogo un colloquio sul tema "Mio padre era un migrante; non un clandestino" che vedrà la presenza di mons. Giancarlo Perego, direttore della fondazione migrantes della Conferenza Episcopale Italiana e dell'avv. Luca Insalaco, referente della comunicazione del progetto di accoglienza dei migrantes. Il programma delle celebrazioni inizierà il 28 giugno con l'inaugurazione della mostra "Non si ripeta per favore" allestita dai lampedusani nei locali della parrocchia di San Gerlando, con pannelli e oggetti usati da papa Francesco durante la sua prima uscita dal Vaticano. Presente in quei giorni a Lampedusa anche il direttore di "Civiltà Cattolica" padre Antonio Spadaro s.j., che tratterà il tema "Vivere la relazione interpersonale al tempo della rete: chi e come comunica Papa Francesco". Il 7 luglio, a piazza Garibaldi, ci sarà un coinvolgimento generale con interviste a testimoni che aiuteranno a comprendere bene ed a ricordare le parole del papa al fine di poter riflettere sul ruolo dell'isola di Lampedusa nel cuore del Mediterraneo. L'evento sarà coordinato dal vaticanista della Rai, Fabio Zavattaro. All'envento parteciperanno il vescovo di Agrigento Montenegro, il sindaco dell'isola, Giusy Nicolini, don Stefano Nastasi già parroco dell'isola, il suo successore don Mimmo Zambito, il direttore della rete Rai della Tgr, Vincenzo Morgante, Claudio Baglione ed infine un rappresentante della gendarmeria vaticana, uno della marina militare italiana, uno dei migranti superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013. Un programma interessante ma che deve incanalarsi verso una nuova politica europea di accoglienza di questi sventurati che traversando il Mediterraneo sfidano la morte cercano un futuro diverso.

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