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Sciacca, chiude call center: niente lavoro per 50 giovani

SCIACCA. Chiuso il call center, a casa una cinquantina di operatori. Niente più lavoro, alla Sicom, società palermitana, per una serie di giovani che erano impegnati nell'attività di contrada Ferraro. Il call center era stato aperto nella primavera del 2011 e subito sono arrivate una serie di adesioni, in particolare da giovani, a quest'attività con una possibilità massima di assunzione di 120 operatori. Le domande avanzate nella prima fase al Centro per l'impiego sono state ben 500. In città si era scatenata la corsa per un posto al call center. Al Centro per l'impiego c'era uno staff di dipendenti che si occupava del call center. Il gruppo palermitano, che aveva già aperto la sede in città, nella contrada Ferraro, ha iniziato le preselezioni, visionando i curriculum. Poi la fase dei colloqui, sempre nella sede saccense, a gruppi di 20 per volta. Una buona dizione, dialettica e poi il titolo di studio e le conoscenze informatiche i principali requisiti richiesti per ottenere un contratto a progetto. Per la retribuzione si partiva da una fascia già normata con un fisso mensile e poi con degli incentivi. Il lavoro poco più di quattro ore con tre turni giornalieri. Si poteva arrivare, a seconda dei risultati, anche a mille euro al mese. Gli addetti al call center, in pratica, dovevano garantire informazioni per conto di grandi società, soprattutto di telefonia. Responsabile della filiale di Sciacca nei primi anni è stato Claudio Falica.


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