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Favara, travolte un carabinieri e fugge: è "caccia all'uomo"

FAVARA. Non si ferma all’Alt dei carabinieri e travolge uno dei militari che aveva allestito il posto di controllo in via Berlinguer. Ne nasce un inseguimento, durante il quale sarebbero stati esplosi alcuni colpi di pistola. In via Giappone, alla periferia di Favara, praticamente nei pressi di contrada Sant’Anna, l’uomo che era al volante del Fiat Fiorino abbandona il mezzo sul ciglio della strada e scappa per le campagne circostanti. I militari lo inseguono ancora una volta, a piedi. Caccia all’uomo, ieri sera, a Favara.
“Caccia” frenetica per acciuffare l’individuo che, misteriosamente, anziché fermarsi all’Alt dei militari dell’Arma della tenenza cittadina - che è coordinata dal tenente Gabriele Treleani - ha forzato il posto di controllo ed ha perfino colpito ad una gamba – facendolo cadere sul selciato – un carabiniere. Il militare non s’è fatto male, non più di tanto perlomeno. Immediatamente è scattato l’inseguimento. Prima con una gazzella, poi con altre auto di servizio richieste a supporto. Un movimento di macchine e personale dell’Arma che non poteva passare inosservato, nemmeno all’occhio più distratto dei favaresi. L’inseguimento del Fiat Fiorino – da parte delle gazzelle dei carabinieri – s’è concluso dopo quasi quattro chilometri, quando il mezzo ha lasciato la via Berlinguer e s’è spostato fra le campagne del cosiddetto Vallone Cicchillo. A questo punto, l’individuo ha continuato a scappare a piedi, ma i carabinieri da un lato l’hanno inseguito e dall’altro hanno accerchiato quasi subito la zona, setacciandola palmo a palmo. Praticamente, per lui, nessuna possibilità di scampo.  Nel corso dell’inseguimento sembrerebbe che siano stati sparati in aria un paio di colpi di pistola. L’obiettivo dei carabinieri era chiaro: quello di far intimorire l’uomo, farlo desistere da una fuga forsennata. Ma l’individuo non s’è fermato. Fino a tarda sera ieri, non si conoscevano i motivi che avevano portato l’uomo a forzare il posto di controllo e a scappare. Pare che nel Fiorino ritrovato, e già sequestrato, non vi fosse nulla di sospetto. Ma le conferme, in tal senso, arriveranno oggi. E’ probabile inoltre che i carabinieri possano aver già identificato chi si trovasse alla guida del mezzo e pertanto, prescindendo dalla “caccia” all’uomo, il favarese potrebbe davvero avere le ore contate.
Accertamenti ieri sera erano in corso anche sull’intestatario del Fiat Fiorino per appurare se coincidesse o meno con colui che s’è dato, al momento pare immotivatamente, alla fuga, prima lungo una strada sempre trafficato e poi, in campagna, in mezzo a terreni incolti e proprietà private. La Procura della Repubblica di Agrigento, con il suo sostituto di turno, ha aperto immediatamente un fascicolo di inchiesta. Anche se Favara è una delle realtà difficili dell’Agrigentino, episodi del genere – soprattutto recenti - non se ne ricordano.

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