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«Feriti a causa di strade dissestate», chiesti maxi risarcimenti al Comune di Licata

Due donne si sono rivolte ai giudici per chiedere di ottenere, complessivamente, poco meno di 30.000 euro

LICATA. Il dissesto delle strade urbane rischia di costare caro al Comune. I cittadini, vittime di incidenti che a loro dire sono stati provocati dalle buche presenti nel manto d’asfalto delle arterie licatesi, continuano infatti a citare in giudizio l’ente per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Nell’ultimo anno sono diverse decine le persone che si sono rivolte al giudice civile chiedendo la condanna di Palazzo dell’Aquila al pagamento nei loro confronti delle spese sostenute per riprendersi dalle ferite riportate in occasioni di vari incidenti.
Gli ultimi due ricorsi sono stati appena notificati al Comune e la giunta guidata dal sindaco Angelo Balsamo ha deciso di costituirsi in giudizio per resistere alle richieste di risarcimento ricevute.
Supera i 25.000 euro la richiesta di risarcimento avanzata da una donna del luogo. L’incidente in questione, secondo quanto si legge nella delibera con la quale l’amministrazione comunale si è costituita in giudizio dando mandato al legale dell’ente, si è verificato nel lontano 2009. Il quattro aprile di quell’anno, secondo quanto scritto dalla ricorrente, la donna rimase vittima di un incidente stradale in via Impastato, nella periferia di Licata. Secondo la licatese l’incidente è stato provocato dal fatto che l’arteria era dissestata. Per questo ha deciso di fare causa al Comune. La donna ha chiesto ai giudici del Tribunale di Agrigento di condannare l’ente a risarcirla, per i danni fisici subiti, con ben 25.700 euro. Ricevuta la notifica del ricorso il Comune si è costituito in giudizio affidando l’incarico al legale dell’avvocatura dell’ente.
Il secondo ricorso appena esaminato dalla giunta, invece, si riferisce ad un incidente registratosi di recente. Anche in questo caso a rivolgersi ai giudici del Tribunale di Agrigento è stata una donna. Quest’ultima, secondo quanto si legge nella delibera di giunta, il 4 giugno scorso stava percorrendo le scale che dal cimitero dei Cappuccini conducono a quello di Marianello. Ad un certo punto è caduta provocandosi delle ferite, poi medicate al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso. La donna sostiene di essere caduta perché la scala che unisce i due cimiteri era sconnessa, perciò adesso chiede al Comune un risarcimento di 2.040,55 euro. Anche in questo caso l’esecutivo, in occasione di una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a Palazzo di città, ha deciso di costituirsi in giudizio per resistere alle richieste avanzate dalla licatese. L’incarico è stato affidato al legale dell’avvocatura comunale.
A questo punto la parola passa ai giudici. Le udienze dei due processi civili inizieranno a breve ed al termine il Tribunale stabilirà se ad avere ragione sono le due donne rimaste ferite o il Comune.

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