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Agrigento, un mare pieno di guai

AGRIGENTO. Monitoraggio costante, con tanto di sub - che "armato" di bandierine di segnalazione - ispezionerà la condotta sottomarina e segnalatori con rilevamento a distanza, con collegamento telefonico, per allertare in caso di eventuali sversamenti in mare. Girgenti Acque, 48 ore dopo il sequestro delle condotte dei Padri Vocazionisti e di quelle dello stabilimento di Ps, non sembra avere dubbio alcuno: nei prossimi giorni continuerà a svolgere le attività di monitoraggio che ha sempre svolto. Lo farà però, probabilmente, con più perizia possibile anche perché rendiconterà tutto alla Procura. Lo ha spiegato ieri pomeriggio Marco Campione, presidente ed azionista di maggioranza di Girgenti Acque.

I CONTROLLI DI GIRGENTI ACQUE
«Anche oggi (ieri ndr.) il nostro sub ha controllato tutta la condotta - ha detto Campione - . Domani (oggi ndr.) lo farà, come abbiamo sempre fatto, ma utilizzando delle bandierine di segnalazione. La perizia sarà maggiore e rendiconteremo poi l'attività di controllo e manutenzione alla Procura. Negli impianti di Ps e dei Padri Vocazionisti - ha aggiunto - abbiamo messo, e non da ora, dei segnalatori, con rilevamento a distanza, con collegamento telefonico, e laddove ci fossero variazioni di funzionamento, anomalie o guasti, veniamo avvisati. Abbiamo inoltre potenziato l'impianto con altre pompe. Sulla condotta a mare di 2 chilometri e 700 metri - ha continuato il presidente della Girgenti Acque - non passano solo le imbarcazioni turistiche, ma anche quelle dei pescatori. Due anni fa, ad esempio, una porzione di condotta venne tirata via dalla pesca a strascico. E poi c'è l'azione marina che fa sì che vengano subite modifiche, assestamenti ed ogni volta la condotta è stata sempre sistemata, regolarmente riparata, tenuta costantemente sotto controllo».

PER GIRGENTI ACQUE, NESSUN INQUINAMENTO
«Il rilascio a mare non ha mai inquinato la battigia perché il liquame viene pompato a tre chilometri dalla costa. Inquina semmai - spiega Campione - quello che c'è a monte, la mancanza di depuratori. La politica ha litigato per decenni su questo fronte e adesso stanno scaricando su di noi la responsabilità. La nostra è diventata ormai una vera missione anche perché il gruppo di azionisti, per statuto, per convenzioni, non ha diritto a nessun utile».

MAREAMICO: SERVONO I DEPURATORI
«Se è vero, come è vero, che da anni vengono versati in mare tonnellate di liquami non depurati, - scrive l'associazione ambientalista - sarà parimenti vero che parte di loro, inevitabilmente, la troveremo distribuita, debitamente diluita, nei mari vicini e sulle rispettive spiagge. La doverosa richiesta di inibizione alla balneazione, prima che la reiteri la solerte Procura di Agrigento, l'avrebbe dovuta imporre il sindaco, nella sua qualità di responsabile della salute pubblica. A noi - concludono - non interessano le guerre sante e meno che mai le battaglie politiche, vogliamo solo che in mare non sia versato neanche un litro di fogna; le fogne debbono avere come recettore non il mare ma i depuratori».

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