Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Inquinamento del mare a San Leone Girgenti Acque nel mirino di Zambuto

Alla società una lettera di diffida inviata anche in Procura. Il sindaco: «Non sono stati mantenuti gli impegni»

AGRIGENTO. Mare inquinato a San Leone? Rischi per la salute pubblica? È un “classico” estivo, ad Agrigento. Un “classico” che, dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura, ha, però, tenuto “banco” anche d’inverno quest’anno. E, adesso, la difesa del territorio e della salubrità dell’ambiente passa anche attraverso delle lettere di diffida. Lettere inviate, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica, al prefetto Francesca Ferrandino e in assessorato regionale. A diffidare Girgenti Acque, con tre diverse missive, per quelli che il Comune di Agrigento ritiene essere dei «presunti inadempimenti da parte dell’ente gestore delle risorse idriche», è stato l’Utc ed il sindaco Marco Zambuto.
«Girgenti Acque – ha spiegato ieri il sindaco Zambuto – aveva assunto degli impegni che non ha mantenuto. Impegni per i quali adesso stiamo chiedendo, con queste missive, conto e ragione. Perché il Comune, “espropriato” dei poteri di intervento in materia di acque nere, - incalza Zambuto – non indietreggia di un solo millimetro nella difesa del territorio e della salute pubblica». Il sindaco è, fra l’altro, la massima autorità sanitaria locale. «Martedì – entra nel merito Zambuto – abbiamo inviato la prima diffida per chiedere lumi sulla costruzione del secondo pozzetto del viale Delle Dune, all’altezza dello stabilimento di pubblica sicurezza. Abbiamo chiesto massima sollecitudine motivata dalla necessità di non creare disagi per la prossima, imminente, stagione balneare. Il 21 maggio – prosegue il sindaco – avevamo già scritto chiedendo la documentazione video dell’ispezione nella rete fognaria. Una informazione tecnica di grande importanza che a tutt’oggi non abbiamo. Il 29 maggio era stato l’Utc a chiedere informazioni sulla fuoriuscita di liquami nel pennello dell’area ex padri Vocazionisti. E l’Utc – Zambuto conclude carte alla mano – aveva fatto la cronistoria: il 12 marzo la Capitaneria di porto aveva chiesto notizie circa l’integrità della condotta fognaria, il 16 aprile l’Asp chiedeva la salvaguardia dell’ambiente, richiesta reiterata il 7 maggio. Il Comune, intanto, il 29 marzo, aveva posto il divieto permanente di balneazione in quell’area». 

Caricamento commenti

Commenta la notizia