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Nomine illegittime, condannato l'ex sindaco di Lampedusa

Dovrà risarcire 380 mila euro. Insieme al vicesindaco avrebbero causato un danno erariale all'amministrazione con il conferimento di incarichi nel Comune di Lampedusa-Linosa

PALERMO. L'ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, è stato condannato dalla Corte dei conti a rimborsare oltre 380mila euro al Comune. Secondo l'accusa De Rubeis e, in misura minore, il vicesindaco Giovanni Sparma (condannato a rimborsare 8mila euro), avrebbero causato un danno erariale all'amministrazione con il conferimento di incarichi nel Comune di Lampedusa-Linosa.

Il procedimento nasce da un esposto del gruppo consiliare del Partito democratico su presunte irregolarità nella nomina dei componenti dell'ufficio di gabinetto del sindaco. Come ha evidenziato il procuratore, De Rubeis con una determinazione ha costituito nel 2007 l'ufficio "per supportare le funzioni di indirizzo e controllo" che era composto da una sola persona; poi lo ha potenziato nel 2008 con due persone e poi con altre dodici fino ad arrivare a 27 dipendenti di categorie comprese tra la A e la D.

Secondo la tesi dell'accusa, accolta dalla corte, le nomine e le proroghe dei soggetti esterni operate dal sindaco e, in uncaso, dal vicesindaco, sarebbero state illegittime e inutili. Il collegio osserva che "la  violazione dei criteri di economicità e buona amministrazione, nonché dei limiti legislativi imposti in materia di assunzione di personale presso gli enti locali, sia sufficiente a configurare quanto meno la colpa grave".

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