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Ponte crollato, a Ribera è corsa contro il tempo

Si lavora per il «percorso alternativo». Si intensificano gli incontri fra vertici delle istituzioni, tecnici e amministratori

RIBERA. Dopo il rovinoso crollo della parte centrale del malandato ponte sul fiume Verdura, lungo la SS 115, adesso è corsa contro il tempo per cercare di evitare l’isolamento in cui si è venuta a trovare una fetta della provincia di Agrigento e superare i grossi problemi alla viabilità della parte sud occidentale, con riflessi negativi anche per altre zone, della Sicilia per la posizione strategica attribuita da sempre all’arteria in cui il crollo è avvenuto. Da un lato si punta a risolvere i grossi problemi per la viabilità in generale, ma anche, per la zona del ”riberese”, quelli legati al trasporto delle arance nel momento di massima produzione e commercializzazione delle ”bionde”.

C’è da risolvere anche il grosso problema del trasferimento dei degenti dell’ospedale ”Fratelli Parlapiano” che hanno bisogno spesso di essere trasferiti d’urgenza, per la carenza di alcuni servizi nella struttura sanitaria ”crispina”, verso il vicino ospedale di Sciacca. Stessi problemi per il ”Giovanni Paolo secondo” di scuacca nel caso di trasferimento di degenti verso il ”San Giovanni di Dio” di Agrigento o altre strutture ospedaliere del nisseno o dell’agrigentino (leggi Licata e Canicattì). Le ambulanze per raggiungere le strutture sanitarie in questione debbono aggiungere attualmente una quarantina di chilometri di strade, peraltro, nella gran parte dei casi strette e tortuose, ma anche in più punti disastrate. Si tratta di una situazione difficilissima che si è venuta a creare e per superare la quale si sta cercando di correre ai ripari. Ieri mattina per rendersi conto direttamente dei problemi che la chiusura del ponte ha determinato è arrivato il prefetto Francesca Ferrandino, che ha subito convocato per il pomeriggio di ieri ad Agrigento i vari enti preposti al ripristino della viabilità, agli interventi per la messa in sicurezza e a consentire il ritorno alla normalità, e le istituzioni interessate (soprattutto i sindaci di Ribera, Sciacca, Calamonaci, Villafranca sicula, Lucca sicula, Burgio e Caltabellotta).

Sul tappeto principalemnte le iniziative da prendere per disciplinare il trasnito degli automezzi, soprattutto quelli pesanti che già a partire da oggi, dopo la puasa deomnicale, torneranno a circolare massicciamente e dovranno per ora attraversare, con tutti i problemi che sorgono in questi casi, un primo ”percorso alternativo” individuato,che tocca alcuni centri urbani del ”riberese” e che prevede di raggiungere Burgio per ricongiungersi poi alla SS 115, momentaneamente lasciata per la chiduura del ponte. Presso il Comando di polizia municipale ieri mattina è stato tenuto un incontro tra il sindaco Carmelo Pace, il comandante dei Vigili urbani Nino Nivara, il responsabile della locale Protezione civile Nino Firetto, rappresentanti di Protezione civile, Anas, Corpo forestale, locali e provinciali. Allo studio la possibilità di realizzare un nuovo ”percorso alternativo”, rispetto a quello creato subito diopo il crollo, con la realizzazione di una passerella dalle parti del fiume Verdura. Per un ripristino dle ponte i tempi si prevedono alquanto pù lunghi.

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