Agrigento, via gli insetticidi: le arance della Kolymbethra sconfiggono la cocciniglia catturando la luce del sole
Potare gli agrumi in un modo particolare per tenere lontano, in modo del tutto naturale, gli insetti e i parassiti infestanti. È questa la scelta green messa in campo dal Giardino della Kolymbethra, bene del Fai, situato nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento. Per due giorni professionisti, esperti agronomi e giardinieri lavorano alla cura degli alberi di agrumi in vista della prossima produzione. Un gioco di squadra che ha visto anche la presenza del riberese Paolo Ganduscio, agronomo e agrumicultore di spicco nel panorama regionale e nazionale, insieme al responsabile della gestione agronomica del Giardino, Giuseppe Lo Pilato, all’architetto del Fai Umberto Giolli e ai giardinieri. Era presente anche la responsabile della gestione operativa della Kolymbethra, Federica Salvo. «Abbiamo invitato il collega Ganduscio – spiega Lo Pilato – per consolidare un rapporto di collaborazione, per uno scambio di saperi e di esperienze». «In questi alberi storici – spiega Ganduscio - dove vengono coltivate più di 50 specie di agrumi, non si possono usare gli insetticidi e quindi io ho messo a punto una tecnica che attraverso la potatura, sfruttando i raggi solari, fa sì che gli insetti e soprattutto le cocciniglie, non alberghino tra i rami. Perché la luce li infastidisce, rendendogli l’habitat sfavorevole. Questo ci consente di avere un valore produttivo sia in quantità, che in qualità, ma soprattutto in contenuto di zuccheri del prodotto finale, perché attraverso la fotosintesi molto spinta le piante nutriranno al meglio i loro frutti che saranno particolarmente dolci e naturali, biologici». «La potatura – aggiunge Lo Pilato - è un appuntamento annuale che serve a regolare le chiome per stabilire carica produttiva e gestire le forme degli alberi, che in un luogo come questo, dagli spiccati caratteri paesaggistici, sono molto importanti. Il progetto è nato come recupero del paesaggio e di questo ci siamo occupati per lunghi anni: fare rinascere questo gioiello e i suoi antichi alberi, riportarli di nuovo a una forza vegetativa capace di ritornare alla loro funzione storica». Nel video le interviste a Paolo ganduscio, Giuseppe Lo Pilato e Umberto Giolli.