Agrigento

Giovedì 02 Maggio 2024

Premio Tomasi di Lampedusa a Pamuk: "Istruttivo essere qui" - Video

PALERMO. Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura nel 2006, è il vincitore della quattordicesima edizione del Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa 2017. Lo scrittore, accademico e saggista, nato a Istanbul nel 1952, si è aggiudicato il riconoscimento per La donna dai capelli rossi (Einuadi), un romanzo d'amore e gelosia, sulle passioni dei padri e i tradimenti dei figli, il racconto febbrile di un'ossessione capace di cambiare il corso di un'intera esistenza. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 12 agosto (ore 21) a Piazza Matteotti a Santa Margherita di Belìce. Fra gli ospiti Peppe Servillo, Eugenio Finardi e Lando Buzzanca. Presenta Daniela Poggi. “Pamuk – spiega Gioacchino Lanza Tomasi, presidente della giuria del Premio Lampedusa – è al momento un autore al vertice degli interessi accademici. L'ultimo romanzo ci riserva ancora una volta una operazione culturale e letteraria sorprendente. La crudeltà del testo di Sofocle è al centro della rappresentazione dell'uomo istintuale presso i maggiori tragici del mondo, da Racine a Nietzsche, da Max Reinhardt a Hugo von Hofmannstahl, questi ultimi, coevi di Sigmund Freud, e dei suoi due saggi più terrificanti: Al di là del principio del piacere e la Civiltà delle masse. Nulla sarà più come prima, e la vittoria dell'irrazionale primivito sulla ragione è l'antefatto del Secolo breve di Eric Hobsbawn. Breve perchè segnato da due guerre mondiali e dalle loro conseguenze. Con ferite che non riusciamo a rimarginare. Pamuk – conclude – applica questo schema all'evoluzione della Turchia a quasi un secolo dalla rivoluzione di Ataturk. Protagonista del romanzo è una famiglia legata da rapporti incestuosi e conflittuali”. Oggi si è tenuta la conferenza stampa con lo scrittore. Hanno partecipato Franco Valenti, sindaco di Santa Margherita di Belìce, e Gioacchino Lanza Tomasi, presidente della giuria del Premio dedicato all'autore de Il Gattopardo.

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